
L'associazione continua a tenere alta l’attenzione sull’area e mette a sistema le richieste delle aziende: dalla sicurezza stradale ai parcheggi, dai collegamenti ai servizi
Maggiore sicurezza stradale sia per i veicoli che per i pedoni e la predisposizione di segnaletica adeguata; nuovi parcheggi per superare la carenza cronica di spazi e ridurre la sosta disordinata che oggi caratterizza l’area; collegamenti più efficienti con il trasporto pubblico e soluzioni di mobilità alternativa; servizi per chi vi lavora per l’intera giornata, dalla ristorazione agli sportelli bancari; maggiore cura e decoro di un insediamento che non è più soltanto produttivo, ma anche di rappresentanza; infrastrutture adeguate per i corrieri che ogni giorno movimentano merci. Sono queste le priorità emerse ieri sera dalla Direzione Territoriale di CNA Empolese-Valdelsa, riunitasi nella sede della Effe Diligence, al Terrafino, proprio per contribuire a definire il futuro dell’area.
Un documento che sarà consegnato allo studio legale Stefanelli, incaricato dal Comune di redigere uno studio che sarà alla base della programmazione delle future attività dell’Ente. “Il fatto che oggi esista una delega specifica all’assessore alle attività economiche Adolfo Bellucci e che sia stato commissionato lo studio di fattibilità – ha sottolineato Andrea Panchetti, presidente di CNA Empolese Valdelsa – è il segno che le istanze avanzate da tempo, almeno dal 2020, dalla nostra associazione e dalle imprese che abbiamo coinvolto, sono state raccolte. In tutti questi anni il nostro ruolo è stato quello di tenere aperto il dialogo con l’amministrazione, portando al tavolo istituzionale le esigenze delle imprese che operano in quest’area, che ha un peso determinante per l’economia del nostro territorio”.
Il Terrafino, sviluppatosi nel secondo dopoguerra, è oggi uno degli insediamenti produttivi più grandi della provincia di Firenze e dell’intera Toscana, con centinaia di aziende e migliaia di lavoratori. “Un patrimonio strategico che richiede una visione di lungo periodo e non può più accontentarsi di interventi frammentari – ribadisce Panchetti – . Serve un progetto condiviso, che guardi alla sicurezza, alla vivibilità e alla competitività dell’intera area produttiva”.
Fonte: CNA Empolese Valdelsa
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