Agguato al bus, ultrà conferma la sua responsabilità e chiama in causa altre persone

Il 20enne arrestato insieme ad altri due ultrà della Sebastiani Basket Rieti per l’agguato al pullman dei tifosi del Pistoia Basket che il 19 ottobre costò la vita all’autista Raffaele Marianella, ha confermato davanti al pm Lorenzo Francia di aver lanciato la pietra e di "non poter affatto escludere che la pietra che, infine, ha colpito il vetro davanti al povero sig. Marianella fosse proprio la sua".

Secondo il legale, il ragazzo "ha fornito una ricostruzione totale degli eventi di quella tragica sera, ha confermato la propria assunzione di responsabilità per essere stato tra gli autori del lancio di sassi contro l’autobus e che ad essa hanno partecipato molte più persone rispetto ai 3 fermati ed ora ristretti nella casa penitenziaria".

Il 20enne ha inoltre ribadito che l’azione "non avesse alcuna finalità di fare del male fisico ad alcuno ma che fosse un gesto compiuto con l’intento di danneggiare l’autobus dei tifosi avversari". L’avvocato ha aggiunto che "nei prossimi giorni ci saranno altri interrogatori e, nelle more si é conferito incarico ad un consulente della Procura per estrarre i contenuti dai telefoni sequestrati ai 3 indagati. Resta il profondo dispiacere e pentimento del ragazzo, la sua vicinanza alla famiglia della vittima e la disponibilità verso gli inquirenti per qualsiasi ulteriore necessità".

Le indagini proseguono per accertare eventuali responsabilità di altri ultrà non ancora indagati.

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