Il Csa Intifada compie 37 anni: nel 1988 l'occupazione delle ex scuole elementari

Il Csa parla di uno "spazio liberato e autogestito" in cu si sono sviluppate "progettualità, solidarietà ,concerti, una palestra popolare, il gruppo di acquisto, la sede sindacale dei Cobas. Noi antifascisti e contro il Governo di destra"


Compie 37 anni il Centro sociale autogestito (Csa) Intifada di Ponte a Elsa, nato il 16 dicembre 1988 dall’occupazione delle ex scuole elementari di via XXV Aprile, alla periferia di Empoli. Sui tratta di una delle esperienze di autogestione più longeve in Italia.

In una nota diffusa in occasione dell’anniversario, il Csa rivendica la continuità della propria attività come "spazio liberato e autogestito" in cui, nel corso degli anni, si sono sviluppate "progettualità, campagne di solidarietà ,concerti, dove ha sede una palestra popolare, il gruppo di acquisto, la sede sindacale dei Cobas". Il centro viene descritto come "un vero e proprio laboratorio sociale dove la terza generazione di occupanti cerca nuovamente un protagonismo sociale contro il grigiore della provincia"

Nel ripercorrere la propria storia, il Csa Intifada richiama numerose mobilitazioni e campagne sostenute nel tempo, dalle lotte ambientali e territoriali alle proteste contro le centrali nucleari di Brasimone, Montalto di Castro e Caorso, passando per le mobilitazioni studentesche della Pantera e il movimento no-global di Genova 2001. Vengono inoltre ricordati i legami di solidarietà con esperienze internazionali come il Chiapas zapatista e il Rojava, fino all’impegno a favore della causa palestinese, attivo "dal 1988" e intensificato negli ultimi due anni con mobilitazioni e raccolte fondi.

Per il prossimo anno, il centro annuncia l’intenzione di continuare l’impegno "contro un governo di destra che sta costruendo una società militarizzata, promuovendo una politica dove i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri e senza rapprentanza politica, il nostro ruolo, come da 37 anni sarà quello di partecipare e sviluppare un movimento plurale che mandi a casa questo governo, per la costruzione di un'opposizione dal basso, capace di costruire una alternativa a questa società mai così poco inclusiva"

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