Affitti brevi, la Consulta boccia il ricorso del Governo: legittime le norme della Toscana

La Corte costituzionale ha respinto il ricorso presentato dal Governo contro la legge regionale toscana sul turismo, confermando la piena legittimità del testo unico approvato con la legge n.61 del 2024. La Consulta ha giudicato infondate le questioni di costituzionalità sollevate dall’esecutivo, che contestava alcune disposizioni per presunta violazione degli articoli 3, 41, 42 e 117 della Costituzione.

La normativa regionale, oltre a riordinare la disciplina del settore turistico, introduce strumenti per contrastare il fenomeno dell’overtourism e per regolamentare l’impatto di b&b, affitti brevi e affittacamere, soprattutto nei Comuni più esposti alle pressioni turistiche.

"Vittoria su tutta la linea della Regione Toscana rispetto ai rilievi presentati dal Governo sulla legge sul turismo che era stata fermata dal ricorso alla Consulta del Governo Meloni. Devo dire che sono estremamente contento perché rivela la correttezza del nostro operato". Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, commentando la decisione della Consulta. Giani si è detto "veramente molto contento. Molte altre Regioni aspettavano l'esito del giudizio della Corte Costituzionale rispetto alla legge toscana, a questo punto diventiamo caposcuola rispetto a leggi sul turismo che riconoscono questa disciplina e questa possibilità di autodeterminazione delle Regioni in una materia che di per sé la Costituzione riconosce a livello locale".

Soddisfazione è stata espressa da Antonio Mazzeo, ex presidente del Consiglio regionale e oggi vicepresidente, secondo cui la sentenza “certifica che la Regione Toscana ha legiferato bene e che il ricorso del Governo è stato respinto”. Mazzeo ha sottolineato come la legge rappresenti “un impianto equilibrato e solido, capace di governare i fenomeni turistici tutelando i territori, il diritto all’abitare e il ruolo dei Comuni”.

La Corte ha così confermato l’intero impianto del testo unico, dalla distinzione tra uso residenziale e attività ricettive in forma imprenditoriale fino agli strumenti messi a disposizione degli enti locali per intervenire sulle locazioni turistiche brevi. Per Mazzeo, la decisione rappresenta “una sconfitta politica del Governo e una vittoria dell’autonomia regionale e del buon governo toscano”.

"L’ok della Corte Costituzione è un riconoscimento importante della correttezza operativa del Movimento 5 Stelle, che nella scorsa legislatura, in Seconda Commissione, ha contribuito in modo concreto e responsabile alla costruzione di un testo equilibrato, capace di tenere insieme sviluppo turistico, diritto all’abitare e tutela delle comunità locali, nel rispetto delle regole e dell’interesse pubblico": così Irene Galletti, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle.

"La legge  - continua - affronta in modo strutturale un’emergenza che colpisce molte città toscane, introducendo strumenti innovativi per governare le locazioni turistiche, regolamentare il cambio di destinazione d’uso e sostenere l’offerta alberghiera orientata alla funzione sociale. Ci battiamo da anni per restituire le città d’arte a chi le vive e la legge regionale che abbiamo contribuito a scrivere ottiene oggi piena legittimità, rafforzando il ruolo della Toscana come apripista nazionale nel governo dell’overtourism".

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