
Il 16 dicembre 1988, nella periferia di Empoli, a Ponte a Elsa, un gruppo di giovani ragazze e ragazzi diede vita a un'esperienza che avrebbe segnato profondamente la storia italiana: il Centro Sociale Autogestito "Intifada". Occupando le ex scuole elementari in via XXV Aprile, questo luogo è diventato nel corso degli anni un simbolo di resistenza, impegno sociale e autogestione.
Oggi, dopo 35 anni dalla sua fondazione, il CSA Intifada "continua a essere uno spazio liberato dove si sviluppano progettualità, campagne di solidarietà, concerti e molte altre iniziative che promuovono la partecipazione attiva della comunità. Questo centro sociale è un vero e proprio laboratorio sociale dove la terza generazione cerca un protagonismo sociale contro il grigiore della provincia".
Il percorso del CSA Intifada è stato caratterizzato da una serie di lotte e impegno su diverse tematiche. Dai primi anni focalizzati sulle lotte ambientali territoriali, contro le centrali nucleari come PEC del Brasimone, Montalto di Castro, Caorso, alle lotte studentesche della Pantera e le manifestazioni di Genova del 2001. Il CSA Intifada ha esteso il suo sostegno a livello internazionale, con campagne di solidarietà con la Palestina (ancora attive oggi), la Rojava, il Chiapas Zapatista, rimanendo sempre "dalla parte giusta della barricata".
Per celebrare i 35 anni, il CSA Intifada ha organizzato un evento speciale il 16 dicembre. La serata prevede la partecipazione di un ospite d'eccezione, Bunna Bonino Bunna Vitale degli Africa Unite, che intratterrà il pubblico con ritmi jamaicani e musiche dalle potenti vibrazioni.
L'evento prevede un aperitivo al bar del Centro Sociale, seguito da una cena vegan curata dai ragazzi di Mukka Pazza e un dj set a partire dalle 23.30. La cena, denominata "Omaggio alla cucina Contadina", è stata un successo tanto che le prenotazioni sono già esaurite, ma l'ingresso al dj set rimane libero dalle 23.30 in poi.
Fonte: Csa Intifada
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