
A fronte di una petizione firmata da oltre trecento tra professionisti, imprenditori e cittadini, la consigliera Manola Guazzini del Gruppo Misto ha chiesto formalmente l’inserimento della questione della chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale di San Miniato, convocato per il 15 luglio. In alternativa, propone che se ne discuta nella seduta del 31 luglio in forma di Consiglio Aperto.
“Da febbraio si rincorrono risposte elusive e interventi frammentari – denuncia Guazzini – mentre è evidente la necessità di una soluzione strutturale per garantire un servizio essenziale a cittadini e imprese”.
LA NOTA
A seguito della petizione firmata da oltre trecento di professionisti, imprenditori, cittadini, che in data odierna hanno rivolto al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale e a tutti i Consiglieri Comunali di San Miniato la richiesta di inserire all'ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale la questione della chiusura dell'Ufficio del Giudice di Pace, che sta creando gravi difficoltà a cittadini e imprese, ho chiesto formalmente al Presidente del Consiglio di inserire la questione all'ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale convocato per il 15 luglio, in modo che se ne possa discutere come punto specifico in quella sede; o, in alternativa, che esso venga inserito come punto specifico all'ordine del giorno del Consiglio previsto per il 31 luglio, prevedendo eventualmente in quel caso la discussione nella forma del Consiglio Aperto, per dare opportunità di intervento anche ai soggetti interessati, per poi proseguire come Consiglio ordinario sugli altri argomenti.
È dal mese di febbraio che esiste il problema della sofferenza dell'Ufficio del giudice di pace, che ha finito col determinarne la chiusura. Il tema è stato anche oggetto, nel mese di marzo, di un'interpellanza da me presentata in qualità di consigliera del Gruppo Misto, a cui l'Amministrazione rispose evasivamente, facendo riferimento alla possibilità di una gestione associata con gli altri comuni del Comprensorio, a cui però non faceva riscontro alcuno strumento formale di convenzione.
Pochi giorni fa è stata pubblicata sull'albo pretorio una delibera di giunta urgente del 1 luglio, che prevede una variazione di bilancio di 20 mila euro per la ricerca tramite piattaforma start di un “idoneo operatore” da destinare a consentire l'apertura dell'Ufficio del Giudice di Pace. E tutto questo dopo che il 26 giugno era stata votata in Consiglio una variazione di bilancio in cui quei 20mila euro non erano inseriti, e il Sindaco si era rifiutato di rispondere ad una mia richiesta fatta in conferenza dei capigruppo sull'aggiornamento dello stato dell'arte relativa alla questione del giudice di pace a seguito delle ultime dichiarazioni della presidente del tribunale.
Siamo insomma in presenza di ricerca disorganica di toppe per rimediare ad una situazione che non si è saputa gestire, quando c'è invece necessità di una soluzione strutturale che dia certezze a operatori della giustizia e cittadini. E' quindi estremamente opportuno che del tema sia investito il Consiglio Comunale.
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