Detenuti appiccano incendio a Porto Azzurro: sei agenti intossicati

Nel carcere dell'Isola d'Elba


Tensione altissima nel carcere di Porto Azzurro, all’Isola d’Elba, dove nel tardo pomeriggio di sabato alcuni detenuti avrebbero appiccato il fuoco all’interno di almeno due celle, dando origine a un principio di rivolta.

Nel tentativo di intervenire per domare le fiamme e riportare l’ordine, sei agenti della polizia penitenziaria sono rimasti feriti, riportando in alcuni casi sintomi da intossicazione da fumo. Tutti sono stati trasportati in codice giallo al pronto soccorso dell’ospedale di Portoferraio per accertamenti e cure.

Secondo le prime informazioni, l’incendio sarebbe stato accompagnato anche da comportamenti aggressivi da parte di alcuni reclusi nei confronti del personale in servizio. Le cause scatenanti del gesto restano da chiarire.

“Non è più tollerabile questa deriva”. Con queste parole Francesco Oliviero, segretario regionale per la Toscana del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe), interviene duramente dopo i gravi disordini avvenuti nel carcere di Porto Azzurro, all’Isola d’Elba, dove sei agenti sono rimasti feriti e intossicati nel tentativo di sedare un incendio doloso appiccato da alcuni detenuti.

Secondo quanto riferito dallo stesso Oliviero in una nota ufficiale, i fatti si sono verificati nel pomeriggio di sabato 2 agosto, intorno alle 16.:30, all’interno della sezione ordinaria dell’istituto. Tre detenuti di origine nordafricana avrebbero innescato un’escalation di violenza dopo il rifiuto, da parte del personale, di accogliere la richiesta di tenere le celle aperte senza restrizioni. Al diniego sarebbe seguita una serie di atti distruttivi culminati con l’incendio di due celle e l’aggressione al personale intervenuto.

Solo grazie all’intervento del Gruppo di Supporto interno e alla professionalità del personale – fa sapere il Sappe – è stato possibile riportare la situazione sotto controllo, pur con non poche difficoltà.

Il segretario del sindacato punta il dito anche contro la gestione dell’istituto, definendo Porto Azzurro una “polveriera pronta a esplodere” a causa, secondo il Sappe, dell’invio continuo di detenuti considerati problematici, già protagonisti di episodi critici in altri penitenziari della regione.

"La selezione dei ristretti da destinare a questa struttura deve essere rivista – afferma Oliviero – così come l’organizzazione interna, che necessita di una decisa inversione di rotta".

Nella stessa nota si evidenzia anche come l’episodio si inserisca in un contesto di crescente tensione: solo 24 ore prima, infatti, un altro agente sarebbe stato aggredito all’interno della struttura. Il bilancio dell’ultima giornata – conclude il Sappe – parla di quattro agenti trasportati d’urgenza al pronto soccorso di Portoferraio, con ferite e sintomi da intossicazione.

“Pretendiamo risposte concrete, sicurezza e rispetto per chi ogni giorno garantisce l’ordine all’interno delle carceri – si legge nella dichiarazione –. La Polizia Penitenziaria non può essere abbandonata a se stessa”.

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