
Mohamed e Wafa sono una coppia di palestinesi che vive, coi cinque figli, a Empoli. Wafa è da anni a Empoli insieme alle figlie, Moahmed è riuscito a raggiungere la famiglia solo pochi mesi fa. Nella notte tra il 28 e il 29 ottobre a Gaza nove persone della famiglia di Wafa sono rimaste uccise da un bombardamento di Israele. Dovrebbero essere giorni di tregua in quella parte di mondo dilaniata ormai da mesi, ma in realtà stanno andando avanti le uccisioni e sia la sorella sia il cognato e i nipoti della donna hanno perso la vita.
La stessa notte, secondo autorità e testate internazionali, l’offensiva israeliana ha provocato oltre 100 morti in varie aree della Striscia di Gaza. Si tratterebbe "della notte più sanguinosa dall’inizio della fragile tregua - che lungi dall’essere pace appare come una beffa - e segnando una grave incrinatura del cessate-il-fuoco", evidenzia in una nota il Comitato Empoli per la Pace esprimendo "profondo dolore e indignazione per l’uccisione".
Per non restare in silenzio di fronte all'ennesima barbarie, che questa volta tocca da vicino anche la comunità empolese, il Comitato ha organizzato un presidio per le 19 di domenica 2 novembre alla Tenda per la Pace di piazza della Vittoria a Empoli. Sarà "un momento di lutto, di solidarietà con le famiglie colpite e di richiesta di responsabilità internazionale per fermare questa escalation - si legge in una nota - La volontà è quella di porre all'attenzione di tutti la situazione in Palestina, anche adesso che si dovrebbe parlare di pace effettiva, ma il condizionale è d'obbligo".
Il Comitato ha anche inviato una nota di protesta ufficiale all’Ambasciata di Israele in Italia. "Consideriamo quanto accaduto non solo una violazione drammatica del diritto internazionale umanitario, ma — alla luce della portata dell’attacco che ha causato oltre 100 vittime e della rottura della fragile tregua — un chiaro segnale che Israele mira alla distruzione sistematica del tessuto umano e territoriale palestinese e non ha alcun interesse alla pace ma solo alla spoliazione territoriale", scrive il Comitato ribadendo le proprie richieste: "Il Governo israeliano deve porre immediatamente fine alle operazioni che colpiscono civili, rispettare il diritto internazionale e assicurare corridoi umanitari reali e sicuri per feriti e civili. Il nostro Governo interrompa qualsiasi invio di armi e qualsiasi collaborazione con lo stato di Israele fino alla reale cessazione delle ostilità. Le responsabilità politiche e morali di queste scelte devono essere messe a fuoco e ne dev’esser reso conto pubblicamente".
Mohamed, Wafa e i loro figli sono beneficiari del progetto SAI Empolese Valdelsa, all'interno del programma sanitario dedicato ai bambini feriti. Wafa è arrivata con uno dei primi voli umanitari a Empoli nel 2023 insieme a un figlio e una figlia che erano rimasti gravemente feriti in un bombardamento. Dal dicembre 2024 è stata raggiunta anche da altre due figlie e dal marito Mohamed, 41 anni, psicoterapeuta, che si occupa di persone con disabilità; la sede della sua associazione è stata rasa al suolo nel 2023, e nuovamente bruciata nei primi mesi del 2025 dopo i tentativi di ripartire. Nelle scorse settimane ha raccontato pubblicamente la sua storia e i suoi progetti di sostegno alla popolazione di Gaza (leggi qui l'intervista realizzata da CoeSo Empoli).
Per Empoli per la Pace Wafa e la sua la famiglia "è ormai parte della nostra comunità: la sentiamo come amica, vicina, concittadina. Ha raccontato con coraggio nelle nostre piazze la tragedia vissuta dalla popolazione civile di Gaza e la speranza di una vita diversa. Oggi piange la perdita di nove persone care, cancellate in una sola notte".
Sulla vicenda è intervenuto anche il CSA Intifada che in una nota annunci adi aderire al presidio: "La notizia dell’uccisione di nove familiari di Wafa, donna palestinese che da anni vive a Empoli insieme al marito Mohamed e ai loro cinque figli, ci colpisce duramente nel profondo, quasi a toglierci il fiato. Nella notte tra il 28 e il 29 ottobre, durante quella che avrebbe dovuto essere una tregua, l’esercito israeliano ha bombardato nuovamente la Striscia di Gaza, spezzando oltre cento vite in poche ore. Come CSA Intifada Empoli esprimiamo le nostre più sentite condoglianze e la nostra solidarietà militante a Wafa, Mohamed e alla loro famiglia. La loro sofferenza è la sofferenza di un intero popolo oppresso da più di quattro generazioni, privato della libertà, delle loro terre, annientato nel presente e privato del proprio futuro".
"Ancora una volta - continu ail CSA Intifada - Israele dimostra la sua completa inaffidabilità come interlocutore politico: anche davanti a un principio d’accordo che avrebbe dovuto fermare le armi, continua a colpire civili, donne e bambini. Questa è la prosecuzione dell’occupazione, la conferma di una logica coloniale che punta alla cancellazione del popolo palestinese, magnifico esempio di Resistenza; continuiamo a non restare in silenzio davanti all’ennesima strage e alla complicità dei governi occidentali, Italia in primis, che continuano a sostenere Israele politicamente, militarmente ed economicamente. Invitiamo tuttə a partecipare al presidio di solidarietà e protesta, sarà un momento di lutto, denuncia e impegno collettivo. Per la libertà della Palestina e sanzionare duramente Israele. Perché nessuno debba più piangere i propri cari sotto le bombe".
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