
Franco Falaschi era un giovane empolese con un sogno nel cassetto, diventare un pilota d'auto. Aveva 23 anni nel 1969 quando alla vigilia del suo esordio con la scuderia Sant'Andrea morì il 31 maggio all'autodromo di Vallelunga, a Campagnano di Roma. Il giovane era un impiegato dell'Enel di Pistoia, ma aveva coltivato per anni il sogno di diventare un pilota, osteggiato però dal padre che riteneva la passione del figlio molto pericolosa. Franco Falaschi aveva acquistato con i primi risparmi del suo lavoro una '850 De Sanctis Formula Ford' e con la monoposto che non aveva mai provato su pista, 20 giorni dopo si iscrisse alla sua prima corsa, deciso a vincerla.
Partito il venerdì mattina, 30 maggio 1969, raggiunse l'autodromo di Vallelunga, dove per la sua gara d'esordio il successivo lunedì 2 giugno, avrebbe dovuto incontrare il suo amico Paolo Pieri. Ma i due amici non riuscirono mai a rivedersi e Franco Falaschi non corse mai la sua prima gara. Sabato 31 maggio affrontò la sua prima prova a grande velocità, deciso a piazzarsi tra i primi posti sulla griglia di partenza. Dalla sua scuderia gli fu consigliato di rallentare nelle curve e alla seconda prova Falaschi fu più prudente, segnando un tempo troppo alto per piazzarsi ai primi posti. La sua voglia di vincere gli fu fatale. Alla terza prova imboccò una curva a forte velocità andando a schiantarsi contro il guard rail. Morì sul colpo. La salma di Franco Falaschi raggiunse Empoli il 1 giugno dove la sua famiglia, il babbo, fattore di Calappiano, la sua mamma, la sua gemella Mirella e l'altra sorella, Erica, accolse il feretro insieme ad altri parenti.
Da allora e per 50 anni Paolo Pieri, ogni anno il 31 maggio, torna sulla tomba del suo grande amico Franco Falaschi al cimitero di Marcignana, per deporre un mazzo di fiori e ricordare l'amico scomparso. Oggi, a 50 anni dalla tragica scomparsa di Franco Falaschi, le sorelle Mirella ed Erica vogliono ricordare la sua storia testimoniando l'unione di due giovani sognatori allora ventenni e ringraziare Paolo Pieri per questo grande gesto di amicizia.
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