Consorzio zona apuana, sì a nuove norme per riassetto


Sì a maggioranza alla proposta di legge che contempla una revisione complessiva degli assetti istituzionali del Consorzio per la Zona Industriale Apuana e della sua governance. L’atto è stato licenziato, questa mattina, in commissione Sviluppo economico, presieduta da Gianni Anselmi (Pd) con il voto favorevole del Pd e l’astensione di Lega e M5S.

La proposta di legge nasce proprio dalla necessità di procedere al riassetto del  Consorzio a seguito del suo commissariamento e successivo risanamento. Con lintervento normativo, la Regione Toscana intende ridefinirne attraverso la previsione di una nuova compagine partecipativa anche funzioni e gestione.

Nel consorzio, lo ricordiamo, sono presenti la Regione, i comuni di Massa e Carrara, la Camera di Commercio di Massa e Carrara. Il presidente Anselmi ha spiegato che “per riequilibrare i rapporti tra le pubbliche amministrazioni partecipanti al consorzio, si prevede per l’amministratore unico – il cui nominativo è proposto dal presidente della Giunta regionale – la nomina da parte dell’assemblea con la maggioranza dei due terzi dei componenti”.

La situazione economico-patrimoniale attuale del Consorzio appare sostanzialmente in equilibrio, con un patrimonio netto al 31 dicembre 2017 pari a un milione 591mila 961 euro. Dopo l’opera di risanamento portata avanti dal commissario, nominato dal presidente della Regione, il bilancio di esercizio 2017 chiude con un utile di 88mila 482 euro. Alla data di chiusura del bilancio non risultano debiti di durata superiore ai cinque anni in quanto il mutuo ipotecario è stato estinto in data 13 dicembre 2017 con la cessione dell'immobile del Consorzio e contestuale estinzione dell'ipoteca sull'immobile. Gli altri debiti verso i dipendenti, fornitori, debiti erariali e previdenziali sono stati in buona parte definiti, ove possibile in base alla natura del debito, mediante accordi a saldo e stralcio. Per il funzionamento del Consorzio a regime sono stimati costi annui pari a un milione 145mila euro dei quali: 292mila 400 per spese di personale e costi di struttura (3 unità di personale al momento in servizio, un amministratore, un revisore, affitto e spese generali); 852mila 600 per spese correlate alle funzioni del Consorzio di gestione servizi per le imprese insediate (energia elettrica, assicurazione, consulenze tecniche, IMU e imposte locali, accantonamenti per imprese, spese manutenzione strade e infrastrutture) di cui 520mila euro di ammortamenti. A tali costi si farà fronte con 362mila euro di ricavi da privati, derivanti dalla riscossione dei contributi dovuti dalle imprese insediate nell’area industriale di competenza del Consorzio e per i restanti 783mila euro con contributi versati dai soci. La proposta prevede una quota di partecipazione da parte della Regione Toscana pari al 51 per cento del contributo annuo versato dai soci, quantificato in 400mila euro per le annualità 2019 e 2020 a valere sul bilancio regionale vigente. Non sono previsti contributi per l’adesione della Regione al Consorzio.

A margine della commissione Anselmi ha ricordato che la novità della norma “è il comitato di area che servirà da collegamento tra territorio e Regione e ne faranno parte i soci del consorzio”.

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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