Sicurezza, la ricetta di Castello a Sinistra: "Non lasciare da sole le persone ultime"

"Care cittadine e cittadini, compagne e compagni, ci teniamo molto in questo momento a far sentire la nostra voce, e anche a mostrarvi le nostre azioni. Pensieri e pratiche diverse dalle solite cose che sentiamo in giro.

A differenza di altri, non vogliamo fare spot elettorali: pubblicità studiate da esperti di marketing per colpire la pancia delle persone. Vogliamo esporvi il nostro pensiero sul tema della sicurezza per quello che, secondo noi, significa a 360 gradi. L’argomento è lungo e complesso, ma crediamo che vada trattato cosi, altrimenti è inutile farlo.

Abbiamo letto la lettera e le richieste del sindaco; vi sembrano cose di buon senso, vero? Ma non lo sono. Perché dovremmo dirvi ciò che va di moda, invece che dirvi la verità?

Il sindaco lo dice chiaro e tondo: i dati ufficiali ci dicono che diminuiscono i reati comuni. Aumenta la percezione di insicurezza. Noi vogliamo sottolineare questa differenza, perché vogliamo risolvere il problema.

Non vogliamo darvi dei palliativi affinché il problema permanga. Sappiamo tutti a cosa serva questo: se si mantiene uno stato di paura e insicurezza, si commettono le scelte meno razionali e più sbagliate. Si finisce per dare il voto perfino a chi non rappresenta i nostri interessi e, il tutto per una percezione, per una cosa che non è reale.

Possiamo comprendere come qualche poliziotto in più possa farci aumentare la percezione di sicurezza, ma questo non risolve il problema. Si chiede infatti maggiore rispetto per la cosa pubblica e la reintroduzione dell’educazione civica nelle scuole. Il problema è, secondo noi, che questa mancanza di rispetto verso il prossimo, verso l’altro e verso la cosa pubblica, non sia un problema di pochi ma di molti. Non è un problema che viene da fuori ma un problema della nostra società. Per risolverlo, dunque, vanno indagate (ed eliminate) le cause.

Come mai non c’è più certezza della pena per chi commette reati? Perché negli ultimi anni i peggiori criminali hanno governato e si sono fatti apposite leggi per difendere i propri personali interessi: quello di continuare ad arricchirsi sulle spalle dei lavoratori, e quello di mantenere uno stato di disordine, per poi chiamarsi essi stessi come portatori dell’ordine e della disciplina.

Vogliamo rimarcare la profonda diversità tra noi, comuniste e comunisti, lavoratrici e lavoratori, e gli appelli vari alla “sicurezza”: vogliamo che sia rispettata la legge, ma non capiamo come mai, insieme ad essa, vengano chiamate in causa le “consuetudini”.

Se qualcosa non è consueto, è illegale?

Dobbiamo essere tutti uniformati? E uniformati a cosa? A quale “norma”? A quella voluta dagli stessi politici che hanno rubato, e permesso ai potenti di rubare dalle tasche dei più deboli?

I dati, ci dicono, riportano una diminuzione dei crimini minori. I crimini minori sono i piccoli furti e i reati contro il patrimonio, cose che danneggiano la vita di tutti i giorni ma che impallidiscono di fronte a reati ben peggiori: lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori, siano essi precari, dipendenti, migranti, piccole partite IVA, o i cosiddetti “volontari”. Non diciamo di ignorare il problema: vogliamo risolverlo. E per risolverlo, vogliamo risalirne alla radice!
Quello che aumenta, in realtà, è la violenza. Verso le donne, verso i più deboli. Verso i lavoratori in sciopero o che protestano: quanti di voi subiscono pressioni in ambito lavorativo e non hanno più possibilità di ribellarsi? Non ci sono le possibilità, perché ormai è pensiero comune quello di sottomettersi, per poter ottenere quello che ci serve per arrivare a fine mese (che, però, è sempre meno).

Anche la proposta di continuare nella parificazione della polizia municipale con le altre forze di polizia, non è che mera campagna elettorale nonché una rincorsa alle posizioni storiche della destra: tant’è che queste stesse proposte sono proprio in questi giorni oggetto di discussione in parlamento.

Su una cosa dobbiamo dare ragione al sindaco: il tema della sicurezza è un tema di sinistra. Vogliamo infatti lavorare in sicurezza, secondo le regole e senza pressioni, senza il ricatto della disoccupazione. Vogliamo la sicurezza di una vita dignitosa, vogliamo percorrere in sicurezza le nostre strade e i nostri ponti, senza il rischio di morire per colpa di ruberie, malfunzionamenti o delle speculazioni cementizie che hanno distrutto l’assetto idrogeologico del nostro Paese. Vogliamo la sicurezza alla salute, vogliamo essere sicuri che, chiunque di noi, da malato, da anziano o povero, abbia il trattamento che merita, senza dover pagar dazio a qualche speculatore privato.

Vogliamo la sicurezza di un contesto sociale e sanitario forte, che non lasci da sola le persone ultime. C’è bisogno di educatori per i nostri giovani, di servizi sociali efficienti e con il doppio del personale attuale. C’è bisogno di più medici e infermieri specializzati nelle corsie. C’è bisogno di maestri e professori preparati e sicuri di poter continuare il proprio lavoro l’anno seguente.

C’è bisogno di un sistema giuridico e, a seguire, carcerario, che punti sulla rieducazione. Siamo o non siamo nel terzo millennio? Vogliamo la sicurezza che non ci sia più bisogno di delinquere per sopravvivere, né che si sia portati a delinquere per via della mancanza dello Stato.

Queste sono le sicurezze che pretendiamo.

Perché vogliamo risolvere il problema. Perché sappiamo che la vera insicurezza è quella di arrivare alla fine del mese.
E sappiamo anche che tutte queste manovre, questa rincorsa allo stato di polizia, al controllo, è solo un modo per mantenere lontana la nostra attenzione dai furtipiù importanti: quello del nostro tempo libero, della nostra dignità, dei nostri diritti. I grandi ladri la fanno franca, chi ruba 49 milioni di euro dallo Stato non va in galera e può rimborsare in 81 anni.

Sappiamo che ci vogliono pieni di paura e insicurezza affinché venga loro affidata, quali salvatori, tutta la nostra libertà.
Vogliamo anche noi sicurezza e legalità, per questo vogliamo che chi ha rubato 49 milioni allo Stato, chi ha distrutto il nostro territorio, chi ha cancellato i diritti dei lavoratori e ci ha trasformato in macchine da profitto per i privati (per le varie società della salute in primis), venga punito con ciò che si merita: galera, quando è necessario, ma pagare tutto e subito, e cancellazione di ogni potere sulle altre persone.

Cittadine, cittadini, compagne e compagni, se siete arrivati in fondo a questo testo avrete visto quanto è lungo, e quanto la nostra visione del problema sia tutt’altro che semplicistica. Questo perché i problemi sono davvero complessi, e vanno risolti come tali; la lunghezza del testo, invece, dipende dal fatto che vi e ci consideriamo tutti dei cittadini in grado di poter leggere, capire e decidere da soli, senza soluzioni affrettate imposte dall’alto.

Perché se siete arrivati in fondo avrete capito che “in realtà l'insicurezza non nasce dal crimine, ma dall'odio per la complessità” .

Castello A Sinistra - Rifondazione Comunista Valdelsa Fiorentina circolo 'Dolores Ibarruri'

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