Marconcini sostiene Barnini, il sindaco: "Ci lega sinistra e civismo. Noi contro la 'trappola' della Lega"

Arginare la destra, riaffermare i valori dell'antifascismo e dell'antirazzismo, proporre un percorso civico che apra le porte ad un centrosinistra unito. Sono questi i punti del 'contratto' alla base del 'matrimonio politico' ufficializzato oggi tra Brenda Barnini e Massimo Marconcini, storico esponente del mondo della sinistra a Empoli (qui un'analisi).

Un appoggio diretto che non passerà da nessuna 'lista civetta', un endorsement più che un'alleanza. Sul perché di un appoggio senza lista, il sindaco Barnini chiosa "una lista sarebbe stata limitante per rappresentare quello che la città vuole, qui non si tratta di fare liste civetta, ma di fare la storia della città per i prossimi anni", mentre Marconcini spiega che "non trovo necessaria una lista, invito chi si riconosce politicamente nella mia persona e nella mia esperienza politica a votare per Brenda Barnini all'interno di una coalizione di liste più o meno politiche che la sostengono".

Sarebbe stata la Barnini a fare il primo passo per cercare quel "minimo comune denominatore per il bene della città". Il sindaco precisa infatti che "l'appello dal mondo della sinistra firmato qualche settimana fa è successivo al dialogo che avevamo già intrapreso. C'eravamo già cercati per progettare qualcosa insieme. Ci siamo messi a sedere nella stessa parte perché nei due percorsi fatti ci sono evidenti punti di parallelismo".

Punti di parallelismo che la sindaca evidenzia in due parole: "sinistra e civismo". Da una parte la condivisione dei valori della sinistra in senso ampio, soprattutto antifascista, dall'altra la condivisione di una forma mentis politica che fonda sul civismo una sorta di maggiore forma rappresentativa a livello locale: "Marconcini fu l'ideatore di un'esperienza innovativa come quella del 2004, a distanza di 10 anni nel 2014 io proposi una lista civica sostenuta da un partito. Ciò che è la sinistra non è più rappresentato solo da partiti tradizionali. Nella nostra città la voglia di rappresentanza del centrosinistra non è stato possibile tenerla nei partiti tradizionalmente intesi. Cinque anni fa senza Questa è Empoli non avrei vinto al primo turno", spiega Barnini.

È stata infatti rivendicata la "scelta pionieristica" del 2004, quando Marconcini si presentò con una lista civica, e la si è accostata all'esperienza di Brenda Barnini nel 2014 (che lo stesso Marconcini lodò commentando la vittoria della allora neosindaca). Insomma a legare i due ci sarebbe stata anche una "curiosità reciproca verso questo percorso comune", come viene chiamata durante la conferenza stampa.

Una 'liason' che verrebbe quindi da lontano e che è stata coltivata negli scorsi mesi, ma che non sarebbe stata possibile senza la "considerazione positiva di questi cinque anni di Governo", come precisano entrambi. Ma è evidente che a fare da 'collante' di questo matrimonio, sopra la comune vocazione civica e i risultati raggiunti da Barnini, ci sia un preciso obiettivo: quello di serrare i ranghi contro la minaccia del centrodestra e non arrivare al ballottaggio.

Il rischio è che Empoli cada in una vera e propria "trappola", come la chiama il sindaco, quella della Lega: "Nel 2019 - spiega Barnini - possiamo ancora leggere Empoli con gli occhiali nel 2004? Non credo, è bene mettersi un paio di occhiali e da qui ripartire per fare qualcosa in più. È importante l'appello a forze che si riconoscono in un'idea di città che si riconosce democratica, antifascista e antirazzista. Dobbiamo lavorare insieme per mettere degli argini al pericolo della Lega che sta fagocitando tutto il centrodestra. A vincere non sarà FdI o Fi, ma la Lega, questo va chiarito. Dobbiamo superare le nostre divisioni e creare qualcosa insieme. Superare queste divisioni per affermare valori tanto importanti ha già di per sé un enorme valore politico, ed è meglio che rinchiudersi in un piccolo gruppo".

Posizione condivisa da Marconcini: "Sono di sinistra - spiega Marconcini - e voglio lavorare per un centrosinistra unito, non voglio ripartire dalle divisioni del 1998, la destra oggi è un gocciolino cambiata. Penso che si debba tener conto dei cambiamenti. La Lega sta debordando, è passata da 0 a 3000 voti. Io ho paura che un sindaco che a mio avviso ha lavorato bene paghi un dazio così forte per le divisioni della sinistra".

E che la necessità di fare fronte comune contro la destra sia il vero movente di questo endorsement lo spiega proprio Marconcini: "Penso che non si possa non tenere di conto dei cambiamenti avvenuti. Se prima, alle scorse elezioni, potevo sentire la necessita di non dare una mano a Brenda, ora i tempi sono diversi. Io ero a fare altro, ho iniziato un'esperienza in tv che dovrò lasciare, ho un lavoro, questo dimostra che potevo non partecipare a nessuna avventura politica. Ma Brenda mi ha cercato e condivido questo comune obiettivo di riunire la sinistra".

Quale sarà il ruolo di Marconcini in un ipotetico governo Barnini II? Il sindaco non ci gira intorno: "Al centro non c’è una poltrona, ma qualcosa che ci sta molto a cuore. È ovvio che se si decide di stare insieme e si lavora, poi si lavora insieme anche il giorno dopo. Dovremo stare dove i cittadini ci hanno chiesto di stare". Questo significa che non è escluso che Marconcini possa fare un ritorno nella politica istituzionale dopo il 2009?

Barnini, però, rigetta al mittente ogni dubbio su una corsa alle poltrone: "Questo matrimonio per una seggiola non si sarebbe fatto. Questo accordo parte dall'idea che quanto fatto in questi cinque anni sia condiviso e da qui si riparte per ricostruire il centrosinistra contro la minaccia della Lega".

Insomma il sindaco Barnini fa appello all'unità contro la destra e incassa il benestare di un importante 'pezzo' del mondo della sinistra empolese. Ma il 'passo a sinistra' non si è ancora concluso: "Lavorerò per far nascere altre liste con chiare definizioni a sinistra".

 

Giovanni Mennillo



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