Poste Italiane, a Firenze un tuffo nella storia: si parla di boom economico

Un tuffo nell’archivio storico di Poste Italiane, alla scoperta dell’Italia del boom economico e di un nuovo modo di approcciarsi al risparmio. Si è parlato di ricostruzione, rinascita del Paese e unità linguistica, questa mattina, nell’Aula Magna della Libera Accademia di Belle Arti di Firenze. “Raccontare l’Heritage. Gli spot prima degli spot” è infatti il titolo dell’incontro che ha visto protagonista Mauro De Palma dell’Archivio storico di Poste Italiane, ospite speciale nell’ambito della sesta edizione del progetto “Le origini del Design”: un viaggio a ritroso, per permettere agli allievi di conoscere da vicino il patrimonio storico di grandi aziende italiane, attraverso testimonianze di referenti, responsabili e direttori. Coordinatrice del progetto, patrocinato da Museimpresa, è la docente Chiara Mani.

All’interno del corso di Semiotica dell’Arte, del professor Francesco Ciulli, è stato quindi affrontato il periodo storico compreso tra gli anni ’50 e ’60: in Aula è stato proiettato un palinsesto composto da circa 20 spot, scelti tra le 1100 pellicole e i 500 file in alta risoluzione dell’Archivio storico di Poste Italiane. Un racconto video che testimonia il profondo processo di cambiamento della società italiana in quegli anni, sia in termini sociali che culturali. Emergono forti tre temi chiave: il senso del tempo, del traffico e la questione economica. Ma anche il ruolo di Poste Italiane come elemento di connessione, costruttore di identità nazionale e custode di patrimoni architettonici di straordinaria bellezza.

Si passa quindi dai video-documentari che venivano proiettati esclusivamente a scopo interno aziendale, nei circoli del dopolavoro, ai veri e propri spot istituzionali e promozionali. Prima fra tutti la campagna per il lancio – nel 1967 – del Codice di Avviamento Postale: un grande progetto di comunicazione che vide la partecipazione di volti noti della tv e dello spettacolo, da Raffaella Carrà a Gianni Morandi, da Gianni Boncompagni a Gino Bramieri, fino a Ugo Tognazzi. Sketch che hanno anticipato, in qualche modo, i moderni spot e che già allora conquistarono il pubblico dei telespettatori.

Fonte: Ufficio stampa

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