
Polemiche intorno alla tappa di Viareggio del Jova Beach Party, che accenderà la spiagga del Muraglione il 30 luglio. Tutto è partito da un post scritto su Facebook dal cantante Lorenzo Cherubini, dopo le novità sulla sicurezza imposte alla prima tappa versiliana dei due concerti sulla sabbia. “Ci obbligano a dividere la spiaggia in settori transennati, come in un allevamento di pecore mannare”. L’artista si sofferma sul fatto che il suo concerto non sarebbe un raduno di gente pericolosa ma al contrario, “di persone pacifiche che sanno badare a se stesse”. Il cantante conclude il suo discorso, dopo aver espresso pubblicamente sul social le sue perplessità sulla libertà di movimento del pubblico, pregando “le autorità competenti di riesaminare queste valutazioni”. Non ci è voluto molto a fin che ci fossero schieramenti e riscontri al post del cantante di Cortona.
La Prefettura di Lucca ha infatti risposto a Jovanotti con una nota dove spiega che “È stato semplicemente approvato il progetto di sicurezza del team del cantante”. “E’ una polemica che sinceramente non comprendiamo, la decisione è stata presa dalla commissione di pubblico spettacolo. Si vede che questo all’artista non è stato spiegato”.
Il primo cittadino di Viareggio Giorgio del Ghingaro ha continuato le dichiarazioni via social schierandosi dalla parte di Cherubini: “Il Lavoro sulla sicurezza è stato serissimo e intenso ma in questo modo mi sembra sproporzionato e rischia di essere dannoso. Invito gli organi competenti se possibile, a rivedere la prescrizione”.
Anche dalla Lega Nord arriva una presa di posizione, diversa da quella di del Ghingaro: “La sicurezza delle persone al Jova Beach Party di Viareggio è il primo irrinunciabile obiettivo”.
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