
I carabinieri forestali di San Casciano in Val di Pesa assieme alla polizia municipale dell'Unione Comunale del Chianti Fiorentino hanno trovato e denunciato in due differenti momenti due persone che bruciavano rifiuti speciali in località Bargino.
Nel primo accertamento hanno sorpreso sul fatto un italiano che in un’area recintata vicino a un capannone dismesso stava bruciando traversine ferroviarie e pezzi di infissi di vario genere. I militari gli hanno contestato la violazione dell'art. 256 bis del Decreto Lgs. 152/06 e s.m.i. (Testo Unico Ambientale) per avere smaltito rifiuti speciali pericolosi e rifiuti speciali non pericolosi tramite abbruciamento/incenerimento a terra.
Poche ore dopo, sempre a Bargino, lungo la ss1 via Cassia per Siena, è stata intravista una colonna di fumo innalzarsi da un cantiere edile. I militari hanno visto un abbruciamento di rifiuti speciali non pericolosi appiccato da un operaio del cantiere. L'uomo ha violato dell'art. 256 bis del T.U.A. (Testo Unico Ambientale), per avere smaltito rifiuti speciali non pericolosi tramite abbruciamento/incenerimento a terra.
I due autori della combustione illecita di rifiuti rischiano: per la combustione di rifiuti speciali pericolosi da 3 a 6 anni di reclusione, mentre per la combustione illecita di rifiuti speciali non pericolosi la pena prevista e da due a cinque anni di reclusione.
In entrambi i casi è stata elevata anche la sanzione amministrativa di 240 euro in applicazione della legge regionale per accensione di fuochi in periodo di divieto assoluto.
E’ opportuno richiamare che fino al 31 Agosto 2019 (salvo proroghe) vige il Divieto Assoluto di accensione di Fuochi stabilito dalla Legge Regionale Toscana.
I Carabinieri Forestali hanno riscontrato che dare fuoco ai rifiuti abbandonati è una condotta criminosa che, se pur non ancora a livelli di emergenza sociale, è aumentata negli ultimi anni anche in Toscana. Tale prassi desta preoccupazione nella misura in cui diventa una modalità di smaltimento di rifiuti, da parte non solo di privati incauti o sprovveduti, ma di ditte che trattano quantitativi anche ingenti di materiali, pericolosi e non, considerati gli effetti nocivi a breve e lungo termine che generano per l’ambiente.
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