
“Il dibattito sull’eutanasia, difficile e complesso, non può essere strumentalizzato: queste pubblicità non sono degne di un paese civile e soprattutto laico”. Così Paolo Sarti, consigliere regionale di Sì-Toscana a Sinistra, commenta il manifesto Pro Vita su “vela” parcheggiata, questo pomeriggio, nella zona delle Cascine di Firenze.
“È un messaggio ingarbugliato, di difficile declinazione, in cui si accostano bullismo, depressione, eutanasia e amore genitoriale. Ma -prosegue Sarti- quando lo si capisce è insinuante, viscerale ma soprattutto scorretto, come ormai ci hanno abituato i manifesti del movimento Pro Vita. Questa pubblicità fa leva su un penoso episodio accaduto in Olanda: una ragazza di 17 anni si è lasciata morire dopo anni di sofferenze psichiche seguite ad una violenza subita da bambina, quando aveva 11 anni. La ragazza aveva dichiarato di non sopportare più di vivere a causa della sua depressione. Ha scelto di andarsene lasciandosi morire: ha smesso di mangiare e bere, attendendo la fine con i genitori a fianco. Scorrettamente alcuni giornali definirono questo un caso di “eutanasia”: un’azione che con le norme sul fine vita non c’entra affatto. Le leggi olandesi, pur prevedendo l’eutanasia, non la autorizzano in caso di minori depressi! “, conclude Sarti.
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