Lavoratori clandestini in condizioni disagiate, nei guai due aziende a Prato

Maxi-controllo dei carabinieri forestali di Prato in alcuni capannoni della città. L'operazione ha coinvolto anche Asl e ispettorato del lavoro e ha visto protagoniste due aziende tessili.

Nell’area sottoposta a verifiche sono stati individuati i laboratori di due ditte cinesi operanti nel confezionamento di vestiti destinati a pronto moda. Sono state accertate numerose irregolarità in materia di diritto del lavoro, di permanenza sul suolo nazionale, di condizioni igieniche e destinazione d’uso dei locali e di gestione dei rifiuti.

È stata accertata la presenza di dodici lavoratori irregolari tra cui nove clandestini, oltre a condizioni igieniche inadeguate e gestione irregolare dei rifiuti prodotti dalle due aziende. In uno dei due capannoni è stata individuata anche un’area riadattata come dormitorio e cucina, senza averne i requisiti.

Il titolare di una di una ditta è stato arrestato e trasportato al carcere della Dogaia mentre l’altro titolare è stato deferito alla Procura della Repubblica di Prato. Per i nove clandestini è scattata la procedura di accompagnamento, espulsione e segnalazione all’Autorità Giudiziaria curata dalla Compagnia e dalla Stazione Carabinieri di Prato.

Le sanzioni amministrative elevate per le numerose irregolarità riscontrate in materia ambientale, sanitaria e del lavoro ammontano ad oltre 46mila euro.

L’attività delle due ditte è stata sospesa fino al ripristino, che dovrà essere verificato, delle condizioni igieniche e d’uso dei locali idonee allo svolgimento dell’attività.

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