Muore 76enne al pronto soccorso di Lucca, Asl: "Era in condizioni terminali"

In merito alla vicenda dell’uomo di 76 anni deceduto in Pronto Soccorso a Lucca, l’Azienda USL Toscana nord ovest esprime intanto vicinanza alla famiglia del paziente, come già fatto dai professionisti della struttura dopo il decesso, verificatosi nel pomeriggio di venerdì 4 ottobre nella sala multifunzionale del Pronto Soccorso.

L’accesso al servizio è avvenuto alle 13.32, l’uomo è stato quindi triagiato (gli è stato assegnato un codice 3, "urgenza differibile") ed è stato accompagnato nella sala multifunzionale, cioè la sala interna, presidiata H24 da personale sanitario, dedicata ai pazienti in attesa di visita e di esami diagnostici.

Si trattava di un paziente in condizioni terminali, una situazione ben conosciuta dai familiari, ma al momento dei primi accertamenti in Pronto Soccorso il paziente appariva relativamente stabile; purtroppo, però, in pazienti di questo tipo un cambiamento repentino delle condizioni cliniche è sempre possibile e l’uomo, a seguito di un improvviso e rapido peggioramento, è andato in arresto cardiaco alle ore 16.56.

Sono stati gli stessi medici del Pronto Soccorso di Lucca a richiedere subito il riscontro diagnostico.

I COMMENTI

Il consigliere regionale Andrea Quartini (M5S): “Assessore Saccardi venga a riferire in aula”

“C’è qualcosa che non va nella struttura ospedaliera di Lucca: l’assessore Stefania Saccardi venga a riferire in aula”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Andrea Quartini. Nodo della questione la recente notizia di un uomo deceduto in barella dopo circa quattro ore dal suo ingresso al San Luca. “Il Centro regionale per il rischio clinico – spiega Quartini - deve essere allertato per comprendere le criticità organizzative e strutturali. Problematiche che abbiamo denunciato a più riprese, l’ultima qualche giorno fa. Andare avanti così non è più possibile”. Quartini è chiaro: “La politica deve assumersi le responsabilità di scelte sbagliate. Da tempo chiediamo maggiore attenzione alle dinamiche dei pronto soccorso e una dura lotta al sottodimensionamento degli organici. Eppure, nel nuovo Piano socio sanitario regionale non vi sono le dovute garanzie in tal senso. È bene – conclude – che i cittadini questo lo sappiano in modo chiaro”.

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