
Un evento di respiro nazionale che ripercorre le origini della vita e del vino in Italia e nel Chianti. San Donato in Poggio, sintesi tra natura e storia, immersa tra i vigneti del Chianti fiorentino, incornicia due giorni di incontri e approfondimenti sulla cultura enologica. È l'anima di un viaggio inedito che porta indietro nel tempo, alla ricerca delle radici rurali ed economiche del territorio. La sala del Cinema Teatro Filarmonica, fulcro sociale del borgo medievale, accoglie la prima edizione dell'iniziativa, promossa dal Comune di Barberino Tavarnelle e dal Coordinamento regionale dei Periti Agrari della Toscana, in programma domani venerdì 25, dalle ore 14.30 alle ore 19, e sabato 26 ottobre dalle ore 9 alle ore 13. “Si tratta di un focus formativo aperto agli esperti, agli appassionati, agli studenti - spiega l'agronomo e organizzatore Filippo Ninci, incentrato sulle vicende storico culturali, dall'antichità ai giorni nostri, che caratterizzano il percorso di affermazione del vino italiano, la produzione, l'innovazione, la diffusione e la sperimentazione di uno dei prodotti simbolo della nostra economia, messo in atto da figure di spicco che hanno rivoluzionato il rapporto tra attività agricola, processo produttivo, commercializzazione, consumo. Il contributo di storici, specialisti agronomi ed enologi dell’Università di Firenze e dell’Accademia dei Georgofili, è uno dei tratti distintivi della tavola rotonda”.
La Toscana, ed il Chianti in particolare, è stata dall’antichità protagonista della lunga storia italiana della vite e del vino. Dal Rinascimento ad oggi il vino toscano è stato al centro di un processo di riqualificazione e modernizzazione della cultura della vite e della produzione enologica italiana. Al tempo di Cosimo III de’ Medici il Granducato fu il primo al mondo a varare una sorta di disciplinare per i vini di qualità prodotti nelle aree più vocate della Toscana, dal Chianti al Montalbano, da Montepulciano al Valdarno. Più avanti, nell’Ottocento, dopo l’Unità d’Italia, ancora una volta Firenze con i Georgofili e l’azione di Bettino Ricasoli fu al centro di una vera e propria rivoluzione enologica del vino italiano di qualità, lanciato alla conquista del mercato del vino internazionale, dominato sino ad allora dai vini francesi. Nel secondo dopoguerra il salto di qualità dei vini italiani alla conquista dei mercati mondiali partì dalla Toscana e da un enologo di grande statura come Giacomo Tachis. Ne sono la prova più nota la produzione di vini come il Sassicaia e il Tignanello. Da allora l’enologia italiana ha scalato la via del successo alla conquista dei mercati internazionali.
Il convegno della Filarmonica vede la partecipazione di studiosi di alto profilo come Giovanni Sordi, Marco Mancini, Roberto Bandinelli, Antonio Sacchini, Lorenzo Venturini, Giuliano Pinto, Giuseppina Carlotta Cianferoni, Anna Guarducci, Edoardo Tabasso, Zeffiro Ciuffoletti, Stefano Cordero di Montezemolo e Renzo Cotarella. Saranno presenti anche numerosi studenti degli istituti tecnici della Toscana. L'iniziativa sarà introdotta dal sindaco di Barberino Tavarnelle David Baroncelli. Le conclusioni sono affidate all’assessore regionale all'Agricoltura Remaschi.
Fonte: Comune di Barberino Tavarnelle - Ufficio stampa
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