
Mercoledì 13 novembre dalle 11 alle 13, presso l'Auditorium dell'ISIS "Il Pontormo" di Empoli, si è tenuto il Seminario sulla Tutela e Valorizzazione dei Beni culturali, a cura del Soprintendente ABAP per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, dott. Andrea Pessina, e delle funzionarie Vanessa Gavioli e Maria Rosaria Paternò.
L'incontro, promosso dall'Agenzia formativa dell'Istituto, ha inaugurato il Corso Propedeutico alla Conservazione e al Restauro dei Beni culturali, giunto alla quarta edizione e rivolto agli studenti e all'intera cittadinanza, che si terrà da Novembre ad Aprile presso i locali della scuola, a cura della restauratrice Sandra Pucci, nell’ambito del Piano Triennale delle Arti, cofinanziato dal MIUR.
Il Seminario, cui hanno partecipato circa duecentottanta studenti afferenti ai tre diversi indirizzi dell’Istituto “Il Pontormo”, è stato introdotto dalla dirigente Filomena Palmesano ed è proseguito con l’intervento del dott. Pessina, che, partendo dall’art. 9 della Costituzione, ha chiarito ai ragazzi come sia importante proteggere ciò che identifica la cultura del Paese prima ancora della sua valorizzazione economica, approfondendo il concetto di Museo diffuso e quello del legame indissolubile tra i beni da tutelare e il contesto nel quale sono inseriti.
La lezione è proseguita con una sintetica storia della tutela dei beni culturali, iniziata in epoca tardo romana, sviluppata nel Rinascimento con Raffaello Sanzio, primo “Soprintendente” dei marmi delle collezioni papali, per toccare alcuni eventi rilevanti come il Patto di Famiglia col quale Anna Maria Luisa de’ Medici, ultima rappresentante del ramo granducale mediceo, impedì la dispersione delle collezioni di famiglia che restarono legate alla città di Firenze.
Il Soprintendente ha affascinato i ragazzi illustrando la varietà e la complessità del suo lavoro, come quando si devono effettuare dei saggi preventivi prima di avviare lavori di costruzione o restauro e si scoprono inattesi resti di antichi cimiteri, città scomparse, porti sepolti come nel caso del Porto di Pisa, presso San Rossore, ricco di circa trenta imbarcazioni di varie epoche ben conservate col loro carico, talvolta ancora intatto.
Gli studenti si sono dimostrati attenti anche all’intervento della dott.ssa Gavioli, che ha spiegato la storia del collezionismo e la sua trasformazione nel corso delle epoche fino ad arrivare all’età contemporanea, quasi invasa da migliaia di mostre che permettono una fruizione diffusa dell’arte a tutti i livelli.
È stata l’occasione per chiarire che ogni volta che un’opera d’arte deve essere spostata per un’esposizione, o per un prestito, debba essere sempre accompagnata da un’autorizzazione della Soprintendenza e che questo può rappresentare il momento privilegiato in cui si esamina con maggiore attenzione l’opera stessa. Infine, come ha ben spiegato la dott.ssa Paternò, il restauro è un intervento delicatissimo che l’esperto compie in seguito a una stretta collaborazione con una serie di professionisti quali gli storici dell’arte, i chimici, gli storici, gli architetti, i biologi e i fisici.
Con questo Corso la scuola permette ai partecipanti di seguire lezioni teoriche che chiariscono alcuni concetti fondamentali del restauro e di poter provare l’emozione di osservare e sperimentare tecniche di pulitura, consolidamento e conservazione su opere provenienti dai depositi fiorentini danneggiate in occasione dell’alluvione del 1966. Un’esperienza sicuramente unica in Toscana ed entusiasmante.
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