
Buonasera a tutti e grazie per essere qui.
Voglio ringraziare i cittadini e le autorità presenti. Sono felice di condividere con voi questo momento di auguri.
Siamo a metà strada. Mi piacerebbe sapere come mi trovate dopo due anni e mezzo, quanto vi sembro invecchiato…forse sono molto più stanco ma, ve lo assicuro, sono qui con lo stesso entusiasmo della prima volta, anzi forse addirittura maggiore.
Questo cammino non l’ho intrapreso da solo, quindi vorrei fin da subito ringraziare tutti i consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione, per il lavoro svolto a servizio della comunità, per averci sempre messo la faccia, per avermi criticato e spronato, per avermi aiutato ad andare più avanti ancora.
Scherzando ad alcuni di loro, quando sono stato eletto ho detto “da oggi siete cittadini di serie b, nessun diritto vi è tolto ma aumentano esponenzialmente i vostri doveri e l’attenzione dei cittadini su di voi”.
Grazie, naturalmente, ai miei assessori - la mia squadra – e a tutto il personale che lavora negli uffici comunali.
In questi due anni e mezzo abbiamo battuto – come si dice a Pistoia – tante “musate”, ma rispetto a un anno fa, mi sento un po’ più tranquillo su alcuni aspetti, come quelli legati alla sicurezza delle nostre scuole, anche se c’è ancora tantissimo da fare. Si tratta, infatti, di un lavoro lungo e complesso ma che, finalmente, è iniziato e sta procedendo in maniera significativa.
Un anno fa ero qui davanti a voi e vi dicevo di aver dato avvio alle verifiche statiche e sismiche negli edifici scolastici di competenza comunale.
Esattamente un anno fa, vi ho detto anche che se ci fosse stata da chiudere qualche scuola, non avremmo esitato a farlo, perché la sicurezza viene prima di tutto. E così è stato.
Abbiamo dovuto chiudere quattro scuole quest’anno, a seguito dei controlli fatti.
Siamo riusciti ad inaugurarne due, la Balena e l’Argine, dopo aver sbloccato e concluso i lavori di miglioramento sismico alla Girandola.
Soltanto in estate, avevamo 8 cantieri aperti in contemporanea per mettere in sicurezza le scuole e, lo ammetto, per un attimo ho avuto paura che non ce l’avremmo fatta.
Invece a settembre abbiamo riaperto i plessi e dato alle famiglie strutture migliori rispetto all’anno precedente.
La cosa più importante è che il tema della sicurezza nelle scuole non potrà mai più uscire dall’agenda politica di questa città.
È un lavoro che prevede anni di interventi e che necessita di una visione strategica e a lungo termine. Forse alla fine di questo percorso avremo qualche scuola in meno ma strutture più efficienti, più sicure, attrezzate per la didattica, attrezzate per i ragazzi disabili e adeguate al ruolo fondamentale per la società che viene svolto all’interno di questi edifici.
È da qui che un Paese inizia ad essere competitivo.
Noi dobbiamo continuare a progettare, perché solo attraverso le progettazioni riusciremo a ottenere i finanziamenti necessari agli interventi.
Lasciatemi dire qualcosa anche su un’altra priorità, che ha al centro sempre le famiglie. Si tratta dei parchi e dei giardini pubblici che tornano, piano piano, ad essere vissuti, ad essere sicuri.
A volte le critiche fanno male, diciamoci la verità. Nel caso del Parco della Rana, ne ho ricevute tante, perché quel parco era ridotto davvero ad un cumolo di macerie, con giochi rotti e pericolosi.
In questo ultimo anno siamo riusciti a trasformare quel parco realizzando un’area giochi innovativa, che fin da subito è stata presa d’assalto da tantissime famiglie.
Dopo la riapertura, le segnalazioni sono continuate ad arrivare, ma stavolta le persone chiedevano, ad esempio, di illuminare il parco per poterci portare i bambini anche la sera.
È una sensazione strana: quando arrivano queste segnalazioni sono contento, mi fanno piacere, perché vuol dire che l’area è vissuta, che le persone ci vanno e ci vogliono continuare ad andare e che, per questo, chiedono che sia migliorata ancora.
Magari anche molti di noi ci portano i propri figli.
Ecco, solo se tornano a vivere, ad essere frequentati, ad avere servizi adeguati, le aree verdi possono diventare davvero sicure.
Stiamo andando avanti con la riqualificazione dei maggiori parchi come il Villon Puccini, ma non ci dimentichiamo delle periferie, dove ancora di più i giardini rappresentano centri di aggregazione centrali e indispensabili. Nel 2020 rifaremo le aree a gioco nei giardini di Bonelle, Cireglio, Le Querci e Pracchia.
Su questa strada dovremo continuare nei prossimi anni. Abbiamo fatto passi in avanti anche sui servizi essenziali. Forse per la maggior parte di noi è normale aprire il rubinetto e avere l’acqua in casa.
Essere allacciati all’acquedotto. Ma per 3500 famiglie a Pistoia, purtroppo questa non è la normalità. Così come per molte famiglie, specie nelle zone collinari e montane, ma non solo, non è normale potersi scaldare senza pagare cifre enormi. Non è normale che molti cittadini, nel 2019, siano ancora senza servizi essenziali come acqua e metano.
Rispetto ad un anno fa, però, molto è stato fatto. I tubi sotto terra non si vedono, ma cambiano la quotidianità delle persone. Sicuramente l’hanno cambiata alle famiglie di via del Bollacchione, che finalmente, da qualche mese, sono allacciati all’acquedotto comunale.
Noi abbiamo messo le risorse per fare i lavori dando vita ad un nuovo modello di intervento che prevede il contributo del Comune e di Publiacqua sulle estensioni della rete per l’80%, e delle famiglie per il restante 20%. Un modello che applicheremo, via via, anche ad altre zone. Stiamo già concludendo, infatti, le procedure per l’estensione di via del Nespolo.
Siamo finalmente riusciti anche ad avere garanzia sul metano nella Valle delle Buri, dove da decenni aspettano il servizio. Toscana Energia nel 2020 inizierà con il primo tratto di estensione per poi proseguire nel 2021 con il completamento della rete. Ci abbiamo lavorato due anni. Inoltre abbiamo già individuato anche altre zone in cui Toscana Energia estenderà il metanodotto.
Nell’ultimo anno ci siamo confrontati aspramente con le aziende partecipate.
Oltre all’estensione delle reti, ci sono altre partite strategiche, come la realizzazione del nuovo depuratore e il collegamento di oltre 15mila utenze alla rete fognaria, la riqualificazione della rete idrica, che purtroppo è ancora oggi un colabrodo, il ritorno dei cantieri operativi di Publiacqua a Pistoia, la realizzazione del nuovo centro di raccolta per i rifiuti e l’avvio, nel 2020, del nuovo sistema di raccolta differenziata su tutto il territorio, visto le percentuali bassissime, al di sotto del 40%, che abbiamo trovato.
Mentre siamo riusciti a far partire, quest’anno, gli scavi per la realizzazione dei cassonetti interrati nel centro storico e il nuovo servizio degli ispettori ambientali, che ha già permesso di sanzionare diversi incivili.
Siamo riusciti anche a portare avanti alcune azioni importanti, che mi fa piacere ricordare, con le farmacie comunali: negli ultimi due anni abbiamo infatti finanziato settanta progetti sociali con il bando Farcom, distribuendo – com’è giusto che sia - gli utili delle farmacie sul territorio, in particolare alle associazioni di volontariato sportive e sociali;
nelle settimane scorse, inoltre, abbiamo presentato il sostegno delle farmacie, attraverso l’art bonus, alle iniziative culturali pistoiesi, con il motto “la cultura fa bene alla salute”. Proprio l’art bonus è uno strumento che dovremo far maggiormente conoscere alle aziende del territorio.
La nostra città, ha bisogno di nuovi impianti sportivi e di una riqualificazione di quelli esistenti, ereditati in pessime condizioni.
Abbiamo lavorato sullo stadio per riuscire a tenerlo aperto, abbiamo appaltato i lavori di rifacimento del pallone di pattinaggio, apriremo a breve la gara per rifare il camposcuola, stiamo affidando gli incarichi per l’antincendio nelle palestre comunali, abbiamo approvato i progetti per l’adeguamento dell’antincendio alla palestra Pertini, per rifare la copertura della palestra Marino Marini e per la sostituzione del telo del pallone di pattinaggio delle Fornaci.
Sul tema dello sport dovremo sicuramente dare un’accelerata.
Questo è stato un anno determinante anche per alcune fondamentali partite che riguardano il futuro della nostra città. Abbiamo infatti chiuso il nuovo accordo sull’area del Ceppo con Asl e Regione, superando l’accordo precedente per poter garantire la realizzazione della Casa della Salute, e quindi rendere i servizi socio sanitari accessibili ai cittadini riportando funzioni in centro. Con il nuovo atto abbiamo previsto anche l’abbattimento delle strutture non recuperabili, come il padiglione nuove degenze: questa area andrà ridisegnata con il contributo della città. Dovremo discuterne con tutti. L’orientamento è quello di andare verso funzioni pubbliche e verde.
Siamo andati avanti con la riqualificazione di Bottegone portando a termine la progettazione, firmando la convenzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e ottenendo finalmente la certezza dei fondi da destinare ai progetti. Nel 2020 vedremo partire i primi cantieri e dovremo programmare bene la realizzazione dei 18 complessivi.
Certo, lasciatemelo dire, non è facile: dal mio insediamento è già il terzo Governo con cui parlo per alcune fondamentali partite che stiamo affrontando. Penso all’asse dei vivai legata al raddoppio autostradale, su cui aspettiamo il via libera dal Ministero dei trasporti, o ai fondi per il Bacino di Gello e la cassa d’espansione nell’area dell’ospedale.
In questo ultimo anno siamo andati avanti sull’ex Breda prorogando i termini di scadenza del relativo piano e consentendo quindi al tribunale di andare all’asta. Lo abbiamo fatto con l’unico obiettivo di veder concluse le opere pubbliche, come i parcheggi, che cambierebbero tutto il sistema della sosta a servizio del centro città.
Stiamo andando avanti sulla pianificazione, con le avvio delle procedure per il nuovo piano strutturale e il regolamento urbanistico.
Anche qui il nuovo disegno della città avrà bisogno dell’apporto serio e concreto di tutte le forze, sociali, economiche e politiche della città ed andrà incrociato con un piano strategico di sviluppo economico.
Voglio poi ricordare che anche quest’anno, nulla abbiamo tagliato sul sociale, e che sarà così anche nel 2020, come lo è stato negli anni precedenti. Ringrazio i nostri dipendenti al sociale, vero front office del bisogno; li ringrazio anche per la loro capacità di reperire fondi e finanziamenti.
Non abbiamo tagliato niente nemmeno sulla cultura, altro aspetto fondamentale per una comunità, grazie anche alle tante associazioni di cui il territorio è ricco e con cui collaboriamo costantemente, perché i risultati si raggiungono solo attraverso un lavoro condiviso.
La cultura non può essere appannaggio di pochi eletti. Abbiamo provato a ribaltare questa logica con la residenza d’artista di Castagno, dove sono stati ospitati dagli abitanti artisti da tutto il mondo che, in cambio, ci hanno lasciato le loro opere. Un progetto significativo, visto che ripercorre le origini del borgo museo a cielo aperto, che è unico a livello nazionale, e che non avremmo mai potuto realizzare senza la Proloco.
Questa collaborazione con le Proloco c’è stata anche per il progetto Porrettana Express. Il 2020, lo sapete, lo ha annunciato il Ministro Dario Franceschini, sarà l’anno del treno turistico. Pistoia è pronta: la Porrettana, con la sua storia, può essere un vettore importante di sviluppo economico per la collina e per la montagna. Spero che il Ministro venga presto a Pistoia per salire sul nostro treno storico e per scoprire i nostri luoghi.
A quella del Porrettana Express, si deve aggiungere quest’anno anche un’altra importante azione come la riapertura di Palazzo Fabroni, con lo spostamento del Museo del Novecento dal mezzanino alla parte appena riqualificata, anche nell’ottica di un riallestimento del Museo civico, e con l’esposizione di nuove importanti opere d’arte di proprietà pubblica.
E qui devo parlarvi del nostro inestimabile patrimonio artistico.
Un patrimonio che caratterizza e identifica la città di Pistoia, come quello delle opere del Maestro Marino Marini. Quando si parla di queste opere, si parla della nostra città, con un legame indissolubile. La Fondazione Marino Marini, evidentemente, non la pensa così e vorrebbe trasferire le opere a Firenze. Ma noi tutti siamo contrari. Ed è su questa unità che dobbiamo fare leva.
Perché non ci possiamo far portare via un patrimonio che ci identifica e ci caratterizza come quello del Maestro.
Altra cosa, e di questo non abbiamo paura, è che l’Amministrazione è pronta a trovare risorse economiche, a individuare ulteriori spazi e forme di valorizzazione delle opere, con interventi basati su progetti ben costruiti, non certo su semplici spostamenti.
Sono certo che tutta la città sia pronta a unirsi nella battaglia del Comune, che è appoggiata anche dalla Regione, e per questo ringrazio l’assessore Monica Barni.
Nei prossimi mesi ci saranno inoltre altri importanti tasselli da sviluppare, come la sfida del 2021 con l’Anno Santo Iacobeo, che è importante per far conoscere a tutti la nostra cultura, la nostra storia e le nostre tradizioni.
Senza guardare sempre e solo verso l’esterno, bisogna ricordarci che qui a Pistoia custodiamo una reliquia del Santo e che siamo una tappa fondamentale del più importante cammino europeo.
Quest’anno abbiamo lavorato in maniera determinante anche sul Pistoia Blues, che proprio con l’ultima edizione ha compito 40 anni. Ad aprile siamo andati al Senato per chiedere il giusto riconoscimento al festival con una proposta di legge, che è stata sostenuta da tutti i senatori pistoiesi.
Siamo ancora in attesa che il disegno diventi legge, ma intanto, negli scorsi giorni, abbiamo ottenuto un primo riconoscimento: il contributo di 500mila euro in due anni per il Pistoia Blues. Noi non possiamo pensare di competere con le rassegne vicine in termini di biglietti venduti e di presenze, perché la nostra dimensione non è quella di un’arena da 40mila posti e perché non abbiamo budget milionari. La nostra forza è la storia del Pistoia Blues.
Siamo uno dei festival internazionali più longevi. Dobbiamo puntare su questo, su ciò che solo il Pistoia Blues può dare.
Infine, abbiamo continuato a lavorare sul Piano strategico della cultura per rimettere in fila le priorità e gli investimenti da fare in un’ottica intercomunale. Il piano ci darà le linee strategiche su cui investire e le azioni da intraprendere, come ad esempio la creazione di una rete museale unica che metta insieme i vari soggetti, pubblici e privati, per consentirci di intercettare fondi. Questo ci darà modo anche di individuare le nostre debolezze e correggerle.
Oltre ai grandi eventi, voglio parlarvi anche delle tantissime altre iniziative e proposte di cui la nostra città è ricca. Festival e manifestazioni che rendono questa città viva, che esistono grazie al lavoro delle tante associazioni e dei tanti soggetti che si impegnano per queste iniziative.
Vorrei mostrarvi la mia agenda per farvi capire quanti eventi ci sono ogni giorno qui, quante associazioni di volontariato, quanti gruppi culturali e artistici che organizzano iniziative, convegni, che realizzano idee innovative.
Vorrei farvi vedere quante persone lavorano per rendere la città viva, quanti ragazzi ci sono alla scuola di musica.
È questa la nostra ricchezza più grande e la nostra forza.
Ci sarebbero tantissimi eventi da citare, tanti artisti, scrittori, scienziati che abbiamo avuto l’onore di ospitare in città. Però, provocatoriamente, cito solo un piccolissimo tassello di un enorme ingranaggio di iniziative: la fiera del disco al circolo Hitachi, forse uno degli ultimi circoli operai rimasti. Io ci sono stato ed ho comprato un vinile di Battiato. Per me è stato bello andarci, così come è stato emozionante partecipare alle iniziative culturali della nostra città ed avere sempre l’imbarazzo della scelta su dove andare, cosa vedere o ascoltare.
Ecco, mi piacerebbe che a volte, senza nascondere i problemi, le nostre mancanze, i nostri difetti, riuscissimo anche a gioire e a decantare le cose belle che ci sono a Pistoia, con orgoglio, per rappresentare all’esterno ciò che abbiamo.
Questo che stiamo attraversando, non si può certo definire un momento facile per le aziende. I nostri imprenditori stanno facendo degli sforzi enormi. Nelle mie visite alle attività del territorio, ho visto persone con idee innovative, che continuano ad investire. Vedo con piacere che stanno ricominciando a vivere le aree della ex Radicifil e della Mas, che negli anni passati hanno segnato profondamente la crisi imprenditoriale e occupazionale a Pistoia. La nostra sfida è quella di non rinunciare alla vocazione artigianale e manifatturiera che da sempre ci caratterizza.
Anche il commercio sta continuando ad attraversare un periodo difficile. In queste settimane di acquisti natalizi vi invito ancora di più a comprare nei negozi del territorio, che rischiano di essere schiacciati dai colossi dei click, che portano le ricchezze altrove.
Ci sono invece segnali positivi quest’anno per il vivaismo che si sta seriamente interrogando su una svolta ambientale per rendere la produzione più sostenibile, diminuire l’impatto sul territorio e conciliare tutto questo con l’aspetto economico e occupazionale.
Credo che questa sia l’unica via percorribile per il futuro del vivaismo, un vivaismo che dovrà essere, appunto, sempre più sostenibile. Voglio citare nuovamente quanto detto poche settimane fa, a Pistoia, dallo scienziato Stefano Mancuso: le piante diventeranno sempre più importanti per mitigare l’impatto dell’uomo sulla terra, perché non riusciremo a correggere i nostri comportamenti con la stessa rapidità con cui facciamo i danni.
Capite bene da questo breve racconto, che stiamo affrontando questioni decisive per ridisegnare il ruolo della nostra città al suo interno e nel rapporto con l’area metropolitana e con l’area della costa, affinché non rimanga schiacciata né dall’una né dall’altra.
La nostra forza sarà quello del cercare un aumento della qualità della vita e dei servizi, della capacità quindi di attrarre residenti e nuove aziende costruendo anche sulla qualità della vita un’identità turistica.
Sono fiducioso e penso che non ci si debba sempre abbandonare all’autocritica, ma ci si debba impegnare con orgoglio.
Vi lascio con il mio augurio per queste Feste.
L’astronauta Umberto Guidoni, premiato quest’anno dalla Brigata del Leoncino, ha detto una cosa bellissima qui in Sala Maggiore: quando di ritorno da una missione spaziale, lui e gli altri astronauti, tutti di nazionalità diverse, hanno visto che si stavano avvicinando alla terra, si sono guardati dicendo “torniamo a casa”.
Voglio fare una scommessa con voi. Siete tanti, quindi ci scommetto al massimo un caffè…
Tutti noi di ritorno da un viaggio – che sia di lavoro, di piacere, che sia lungo oppure corto, che sia stato difficile o no – quando arriviamo alla stazione di Pistoia, quando siamo vicini al casello dell’autostrada, in modo inconscio, mossi da qualcosa di ancestrale, diciamo “eccomi, finalmente sono a casa”.
Non è forse così? Questo nostro sentire la città come casa, ci accomuna. Questo sentimento è incancellabile ed è quello che ci deve guidare al di là delle differenze.
Tanti auguri a tutti voi.
Fonte: Comune di Pistoia - Ufficio stampa
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