
Il dottor Giammaria Fiorentini, ex direttore del dipartimento oncologico e di oncologia della Asl 11 di Empoli per 10 anni, scrive una lettera a gonews.it, la città che "mi è rimasta nel cuore", in cui parla di come la strategia per combattere il coronavirus Covid-19 sia cambiata. Bisogna andare al contrattacco: fermarlo ai primi sintomi, partire dai farmaci conosciuti, fare tamponi e prelievi ematici, fare informazione per far sì che quando si tornerà ad aprire i negozi, le scuole, saremo pronti per non estendere il contagio.
Covid19: si cambia strategia e si va all’attacco.
Dopo aver subito durissime perdite si contrattacca. Come in guerra si cambia strategia. Non più arroccati negli ospedali dove si fatica a curare tutti gli ammalati gravi che giungono, senza respiro, sulle ambulanze ma andando sul territorio.
Si riorganizza la medicina territoriale, il settore delle cure primarie e i medici di famiglia che devono ricevere maggiori informazioni su come curare a casa i pazienti e migliori dispositivi per proteggersi: mascherine e camici.
Sempre più esperti hanno capito che bisogna trattare precocemente i pazienti con pochi sintomi, prima possibile, a casa. Dopo la comparsa di sintomi da raffreddamento, riduzione dell’olfatto, diarrea, tosse modesta, uno o due giorni di febbre alta si parte con i farmaci già conosciuti: idrossiclorochina, fluorchinoloni, azitromicina. Si spera che in fase iniziale questi siano attivi anche se poco lo sono nei pazienti avanzati ed ipossici.
A Piacenza il medico oncologo Luigi Cavanna visita a casa i pazienti oncologici risultati positivi al Covid19. Li tratta precocemente e da Covid 19 guariscono. Se si aspettassero i sintomi avanzati quale ospedale metterebbe in rianimazione pazienti già segnati dalla diagnosi di cancro?
Questo è un esempio da perseguire. In Emilia Romagna, Toscana e Marche ci si organizza sempre più sul territorio per tracciare i contatti, isolare i positivi, mettere in quarantena lontano dai parenti le persone con pochi sintomi e chi ritorna, clinicamente guarito ma ancora infettante, dagli ospedali. I medici di famiglia reggono e sono prezioso filtro per gli ospedali.
Anche altre regioni del Nord si riorganizzano e ci seguono. Con velocità diverse, perché dove è più applicata la gestione integrata ospedale territorio e la medicina di base è maggiormente proattiva, con efficaci cure primarie e medici di famiglia ben organizzati, tanto meglio si riuscirà a sostenere la popolazione e a combattere casa per casa.
Dove la sanità regionale ha scelto una politica centralizzata sugli ospedali, sia pubblici che privati e concesso molto al privato, sarà più difficile muoversi.
Quando riaprire le attività economiche?
Se abbiamo visto che è necessario eseguire i tamponi alla popolazione per diagnosticare portatori sani e pazienti all’inizio della malattia, che diffondono Covid19 inconsapevolmente, appare ora importante eseguire prelievi ematici a tutti i lavoratori e riammettere nelle filiere produttive solo coloro che hanno sviluppato anticorpi contro il virus.
Costoro sono i soggetti immunizzati. Coloro che hanno avuto la malattia senza avvedersene o con minimi sintomi e che l’hanno superata e che ora sono inattaccabili da Covid19. Ad essi si aggiungono ad oggi, 31 marzo, 15.000 guariti. Il loro numero crescerà e saranno molti, molti di più di chi non ce l’hanno fatta. Questo popolo, che giorno dopo giorno aumenterà di numero e di forza, tornerà negli uffici e nelle fabbriche, nelle botteghe dei borghi, dei paesi e delle città grandi e piccole e riaprirà, finalmente, l’Italia.
Aprire ora le attività economiche senza queste informazioni e senza l’indispensabile tutela alla salute per tutti i lavoratori estenderebbe il contagio, allungherebbe la durata dell’epidemia, moltiplicherebbe le vittime.
Giammaria Fiorentini
Direttore UOC Ospedale Territorio Cure Palliative Oncologiche
Azienda Ospedaliera Marche Nord
Pesaro
Componente del Direttivo CIPOMO
(Collegio Italiano Primari Oncologi Medici Ospedalieri)
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