Trenta anni fa moriva Pertini, il prof. Stefano Rolando ripercorre la storia dell'ex presidente per le Acli Pontedera

Sandro Pertini, Presidente della Repubblica 1978 - 1985

Venerdì scorso, 13 novembre, Stefano Rolando, professore di ruolo all’Università IULM di Milano, ha ripercorso per le Acli di Pontedera, in occasione dei 30 anni dalla scomparsa di Sandro Pertini, la sua l’amicizia con Sandro Pertini antifascista, partigiano e Presidente della Repubblica iniziata quando Rolando aveva 16 anni ed era il direttore del giornale studentesco del liceo Carducci di Milano; realizzando un numero monografico sul ventennale della Liberazione insieme alla redazione del giornale del Parini “La Zanzara”, con un articolo curato da Walter Tobagi, ebbe modo di intervistare Pertini - all’allora vicepresidente della Camera; era esattamente il 25 aprile del 1965, ventennale della Liberazione. Amicizia che avrà il suo termine solamente con la morte di Sandro Pertini.

Attraverso la narrazione personale e fotografica di Stefano Rolando, suo collaboratore di lungo corso e con la partecipazione diretta di alcuni familiari stretti del presidente partigiano (collegato da Milano c’era il cognato Umberto Voltolina) il relatore ha raccontato curiosi aneddoti della vita pubblica e privata del Presidente che illustrano il suo modo di interpretare il ruolo di Presidente e la vita con "fierezza e tenacia" (cit. N. Bobbio).

Il rapporto con la moglie Carla Voltolina sin dal periodo della lotta partigiana, il dialogo condotto tra socialisti e cattolici, la linea autonomista rispetto al PCI ma rispettosa di una radice comune fondata sulla Resistenza e sulle origini della Repubblica, l'esperienza presidenziale e l'autorevolezza dei gesti simbolici, il rispettoso ma agitato rapporto con Craxi e molto altro.

"Italiano che si può amare come l'Italia" disse Mitterand di Sandro Pertini, la cui autorevolezza personale dava credito all'istituzione che rappresentava.

Il Presidente delle Acli - Pontedera ha ricordato come nell’acronimo Acli c’è la parola Lavoratori ed ha chiesto quindi a Rolando il contributo di Sandro Pertini al primo articolo della Costituzione “una Repubblica fondata sul lavoro”.

Il presidente provinciale delle Acli, Paolo Martinelli, ha chiesto a Rolando ”Cosa si sia rotto in questi ultimi decenni in merito al rispetto per le Istituzioni dettato dell'autorevolezza di chi a vario titolo le rappresenta”. Stefano Rolando non ha avuto esitazione individuando due cause che paiono centrali: il disconoscimento e il taglio della Memoria condivisa come elemento comune fondante per il paese e per tutto il ceto politico con riferimenti volutamente vaghi ed imprecisi alla Storia collettiva e il divorzio tra la Politica e la Cultura sdoganato dall'assolutizzazione del principio dell'"uno vale uno" a prescindere dalle competenze espresse (e non).

“Non serve una nuova ideologia, dice Rolando, ma una teoria politica sì, dove scuola e università affondino nuovamente le radici nella storia e nell'educazione civica. Due debolezze che la pandemia mette in luce in tutta la sua virulenza ma grazie alla quale è possibile oggi proprio per la loro evidenza coglierne l'opportunità.

Fonte: ACLI Pontedera

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