
Due arresti ai domiciliari e due in carcere questa mattina nella provincia di Firenze. Ai domiciliari finiscono due ex carabinieri del Nas di Firenze, uno residente a Firenze, di 56 anni, l'altro nel Pratese, 49 anni, al momento sospesi e già arrestati, in carcere invece un membro dell'Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna),60 anni, abitante a Montecatini Terme, e un viticoltore, 76 anni, di Incisa Valdarno.
L'accusa riguarda la richiesta di soldi per chiudere un occhio in merito a eventuali verifiche ispettive verso attività commerciali, che a loro dire avrebbero portato ben più gravi conseguenze. Tradotti in reato, si parla di peculato, concussione ed induzione indebita a dare o promettere utilità, falso in atto pubblico.
L'episodio più rilevante è un pagamento di 75mila euro in contanti per chiudere senza sanzioni il controllo in un'affermata azienda vinicola della provincia di Firenze, nella Val di Pesa. L'indagine parte dall'arresto da pare dei carabinieri di Lastra a Signa, lo scorso 30 aprile, di due militari dell'Arma e di un intermediario che, in quell’occasione, si fecero consegnare da un medico odontoiatra la somma di euro 8.000 per scongiurare la minacciata chiusura dell’esercizio. In un altro caso i due carabinieri si sarebbero fatti consegnare 2.500 euro in contanti dal titolare di un bar a Campi Bisenzio a titolo di pagamento per una presunta irregolarità riscontrata, mentre avrebbero minacciato il titolare di una pescheria di Brozzi di farlo chiudere se non avesse pagato 1.000 euro. In ancora un'altra circostanza uno dei carabinieri del Nas, insieme a un collega non destinatario di misure cautelari, avrebbe attestato falsamente di essere fuori per accertamenti investigativi, mentre invece era andato a pranzo in un ristorante di lusso nei pressi di San Casciano Val di Pesa.
Dopo quegli arresti, molti imprenditori hanno trovato la motivazione per denunciare episodi simili che sono capitati. L'indagine è stata coordinata inizialmente dal sostituto procuratore Pietroiusti e poi da Pirozzoli, su direzione del procuratore capo Giuseppe Creazzo. I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip di Firenze Piergiorgio Ponticelli. Il gip nell'ordinanza che dispone l'arresto, scrive che i carabinieri hanno dimostrato una "inaffidabilità attestata dalla loro mancanza di freni inibitori di fronte alla prospettiva di trarre illecito lucro in danno di altri anche abusando delle loro qualità di pubblici ufficiali" e dalla loro "spiccata inclinazione a delinquere".
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