Ambulante bloccato a Firenze, la comunità senegalese scende in piazza: "Non possiamo subire sempre"

(foto da facebook)

In centinaia hanno partecipato al presidio di protesta per il caso dell'ambulante bloccato dalla municipale: presenti le comunità senegalesi della Toscana


Questa mattina si è tenuto il presidio di protesta per il caso dell'ambulante senegalese bloccato a terra dalla polizia municipale durante un fermo per l'identificazione, il 5 aprile scorso in lungarno Acciaiuoli a Firenze. In piazza Indipendenza a Firenze, tra i diversi cartelli che recitavano "No al razzismo", erano presenti circa 200 persone tra cui i rappresentanti delle comunità senegalesi di Firenze, Pisa, Pontedera e Santa Croce sull'Arno e l'imam di Firenze Izzedin Elzir. Assente invece l'ambulante coinvolto perché, come sarebbe stato spiegato, non si sentirebbe ancora bene, mentre al suo posto hanno preso parte alla manifestazione i genitori che però avrebbero preferito non rilasciare dichiarazioni.

Sull'episodio nei giorni scorsi la procura di Firenze ha aperto un fascicolo per abuso in atti d'ufficio, mentre anche l'ambulante è indagato per resistenza a pubblico ufficiale.

Chiesto rispetto da Mamadou Sall, presidente della comunità senegalese fiorentina: "È giunto il momento di vivere insieme" ha affermato, dichiarando che insieme all'imam di Firenze, la comunità presenterà un memorandum "per parlare con tutte le istituzioni", per "raccontare come vivono gli immigrati in questa città, siamo stanchi di essere usati".

L'imam Elzir ha espresso vicinanza alla comunità senegalese, "hanno subito per l'ennesima volta un fatto inaccettabile. Dobbiamo avere il coraggio di condannare questi gesti, aspettiamo dalla politica questo coraggio". Sulla stessa linea il responsabile della comunità africana in Toscana Sessou Kuassi Roger, che chiede chiarezza sui fatti avvenuti, "perché non possiamo subire sempre. Gli africani non sono violenti, questo agente ha fatto un abuso nei confronti del nostro compagno". La comunità ha richiesto la visione del video integrale, la ripresa che ha fatto emergere la vicenda e scatenato in seguito la polemica, "ma la realtà è che non c'è altrimenti sarebbe già venuto fuori". L'ex consigliere comunale di Palazzo Vecchio Pape Diaw ha richiesto "lo scioglimento della squadra antidegrado della municipale", che ha eseguito il fermo, dichiarando inoltre di non avere fiducia "delle indagini interne di Palazzo Vecchio".

Il sindaco Nardella: "Il loro desiderio di verità è anche il nostro"

"Apprezzo la decisione della comunità senegalese di manifestare in modo autonomo e sganciato dalla manifestazione politica" ha commentato il sindaco di Firenze Dario Nardella. "Comprendiamo il desiderio di verità, che è anche il nostro, non comprendiamo invece le accuse di mancanza di rispetto nei confronti della comunità senegalese, visto che abbiamo prontamente incontrato l'ambasciatore del Senegal assicurando, insieme al prefetto e al capo della polizia municipale, il massimo impegno nel ricostruire i fatti".



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