

"We Will Rock You" è un musical in cui, lo si intuisce dal titolo, la musica dei Queen è protagonista. Lo spettacolo viene portato in giro per l'Italia da una prestigiosa compagnia di attori (qui l'elenco completo), tra questi c'è anche un empolese. Si tratta di Mattia Braghero, cresciuto a Empoli e nato musicalmente in questo territorio. Cantante, tra gli altri, degli Opra Mediterranea, ha un passato nello show "Jesus Christ Stuperstar" e ora è nel cast di uno degli spettacoli musicali più apprezzati. A gonews.it ha parlato del suo 'magic moment'.
Che spettacolo è "We Will Rock You"?
"È uno spettacolo molto tosto e rock, con tanta energia. È ambientato in un futuro distopico, tra 300 anni, dove tutto è in mano a una sola persona, la Killer Queen, e anche la musica è stata bandita, esiste solo quella fatta dall'algoritmo. Però c'è un predestinato, un sognatore che, dopo una serie di peripezie, fa 'rinascere la musica'. Il messaggio, al di là della trama, è la lotta contro l'omologazione e il pensiero unico per affermare diversità e unicità".
È uno spettacolo in cui ci sono molti riferimenti anche a altri artisti, vero?
"Ha i Queen come colonna portante, ma ci sono parti recitate, con diverse citazioni di canzoni. Queste vengono aggiornate anno per anno per rimanere al passo coi tempi. All'interno ci sono riferimenti ad artisti scomparsi che vengono ricordati durante una scena nel covo dei ribelli. Si parla dei grandi artisti morti troppo giovani. Queste figure di artisti, che nel futuro sono sconosciuti, sono trattate come divinità antiche da commemorare".

Tu interpreti Brit, che personaggio è?
"Brit è il capo dei ribelli, è fondamentalmente un rivoluzionario dolce. Lo vedo un ruolo forte e, in un certo senso, selvatico. Lo vedo come un leader che coniuga forza e coraggio con un lato dolce. Inoltre ha anche qualche spunto comico".
Come si lavora su un ruolo così?
"È un lavoro che dura una vita quello che porta in scena un ruolo. Nella mia visione di questo mestiere è un lavoro prima di tutto su se stessi. Per fare un personaggio con verità, è necessario dire la verità su sé e sui propri limiti o imperfezioni. C'è tanto lavoro tecnico. Mi sono preparato a livello fisico, Brit è un ruolo muscolare e c'è una preparazione forte tra palestra e corsa, richiede molto fiato. Vocalmente sono andato a ricercare un timbro adatto e coerente al personaggio. Poi dovevo metterci sostanza, ovvero le emozioni: perché dice una cosa e perché la dice in quel modo. Deve essere tutto coerente nel personaggio, serve un lavoro approfondito. Il periodo delle prove è piuttosto stancante. Facciamo anche più di otto ore al giorno".
Come è nata l'opportunità di partecipare al musical?
"È nata dal bando per le audizioni, mi sono presentato per due ruoli, Brit e Khashoggi. Mi hanno richiamato per Brit e me la sono vista con altri artisti molto preparati. Per fortuna sono stato scelto io".
Sarete in Toscana?
"Il tour è iniziato a Milano le prime due settimane di febbraio. Abbiamo fatto Torino e Lugano, andremo a Pescara, Padova e Bergamo. Dal 21 al 23 aprile saremo al Teatro Verdi a Firenze, ma ci sono date in tutta Italia".

Hai fatto il tuo ingresso nei musical a fianco di Ted Neeley, in 'Jesus Christ Superstar'. Quanto ti ha aiutato?
"Jesus Christ Superstar mi ha fatto crescere in tutti i sensi. È stata la mia prima grande esperienza finita l'accademia, mi sono trovato in una realtà di grande livello. Ho fatto un tour anche all'estero e ho messo in pratica tutto quello che ho imparato. Ho lavorato con artisti molto bravi, ho coperto diversi ruoli e questa esperienza mi ha dato aiuto in termini di consapevolezza delle mie capacità".
Sei partito col gruppo Opra Mediterranea, ti sei fatto un nome nell'Empolese Valdelsa e ora giri l'Italia e non solo. Sei ancora legato al tuo territorio?
"Sì, vivo ancora qua. Empoli è una fucina di talenti a livello musicale, ma forse culturalmente non è così viva. Fortunatamente è in piedi il progetto per un nuovo teatro, un centro importante come il nostro se lo merita. Vivere qua dà una condizione meno stressante e competitiva rispetto alle grandi città, io qua sto bene e ho i miei spazi e i miei tempi".
Hai mai pensato a fare cinema o tv?
"Ho fatto tante cose per adesso, ho fatto tanta gavetta come cantante. Al cinema penso spesso, così come alla tv. Sono mondi diversi dal teatro, non so se sono preparato per quelle sfere lì. Io ho una preparazione come performer teatrale, cinema e tv sono altre mentalità".
Cosa prospetta per te il futuro?
"Sto sviluppando un progetto musicale solista, che rivelerò a tempo debito. Insegno canto, sono cantante dei Great Queen Rats [storica tribute band dei Queen, ndr], è un periodo in cui faccio molte cose. Sto vivendo un bel momento e adesso chissà, sono aperto a tutte le sorprese..."
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