
Il 16 febbraio 2024, cinque operai persero la vita nel crollo del cantiere dell'Esselunga in via Mariti a Firenze. A quasi due mesi di distanza, il consulente della Procura, l'ingegnere Stefano Podestà, ha effettuato un nuovo sopralluogo sul luogo del disastro. Quattro dei lavoratori deceduti erano dipendenti di una ditta di Modena, ma erano stati distaccati a un'altra azienda lombarda che aveva ottenuto il lavoro in subappalto.
Gli inquirenti hanno interrogato diverse persone informate sui fatti, compreso l'amministratore delegato della Rdb Italprefabbricati, l'azienda responsabile della costruzione della trave crollata, un tecnico della stessa azienda e un ingegnere collaboratore esterno che ha lavorato al progetto. Le indagini sono state accelerando negli ultimi giorni, e potrebbero portare a prime iscrizioni nel registro degli indagati per omicidio plurimo e crollo.
La squadra mobile della polizia postale e della Asl ha acquisito ulteriore documentazione dall'Esselunga, mentre due giorni fa è stato ascoltato come persona informata sui fatti l'ingegnere Luigi Meregalli, dirigente dell'Esselunga e responsabile del settore costruzioni. L'ingegnere ha fornito spiegazioni sui rapporti tra azienda e società di costruzione, nonché sui controlli eseguiti durante i lavori.
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