Liste civiche indispensabili a Empoli: ecco chi scende in campo nel 2024

(foto gonews.it)

"Ma 'ndo vai se la lista civica non ce l'hai!". Parafrasando Alberto Sordi e Monica Vitti nel film Polvere di Stelle, a Empoli l'operazione Civismo a supporto dei candidati è all'ordine del giorno in questi mesi febbrili di campagna elettorale.

Ma va fatta con criterio e intelligenza, perché se la rappresentanza slegata dai partiti è un punto fondamentale per rafforzare l'elettorato, scegliere nomi, sigle e indirizzo fa la differenza tra vincere o perdere.

Lo sapeva bene Brenda Barnini, sindaca eletta per due volte e oggi in scadenza di mandato.

Nel 2014 la sua Questa è Empoli, nata dal supporto alle primarie e poi divenuto movimento politico, prese l'8,78%: 5 anni dopo un incredibile 14%.

Ancora più a sinistra, nel 2014 FabricaComuneEmpoli come civica prese più voti dei cartelli di sinistra, portando l'unico consigliere a supporto di Dusca Bartoli.

Nel 2019, come detto, Questa è Empoli fece la differenza tra la vittoria e la sconfitta di Barnini, visto che il Pd sfiorò il 40%. L'altra civica nata da Radici e Futuro servì solo ad arrotondare le percentuali e a migliorare la prestazione. Sempre in quelle elezioni anche i candidati Andrea Poggianti e Beatrice Cioni tentarono di sponsorizzare liste civiche.

La Mia Empoli, che continua a seguire Poggianti ancora oggi, ottenne l'1,7%. Meglio andò a Cioni con Empoli Ecologista ed Empoli Civica, rispettivamente ferme al 2,5% e all'1,9%. Un mix tra le due avrebbero potuto portare a un consigliere eletto, ma così non fu.

E per queste elezioni?

Alessio Mantellassi, candidato del centrosinistra che tenterà di raccogliere l'eredità di Barnini, addirittura raddoppia. Questa è Empoli si rinnova, sperando di ottenere risultati almeno a doppia cifra. Ma avrà la concorrenza interna di un'altra lista, novità nella coalizione, che porterà proprio il nome di Mantellassi. Le due civiche si contenderanno i voti dell'elettorato 'non schierato', dato che per sinistra ecologista, centrosinistra e sinistra 'liberal' ci penseranno rispettivamente Alleanza Verdi Sinistra, Pd e Azione con le loro liste già presentate. Un bel fardello di nomi, con l'obiettivo di catalizzare l'elettorato e fermare la partita delle elezioni al primo turno, senza ballottaggio.

Rimanendo a sinistra, Leonardo Masi ha cambiato le carte in tavola. Via il nome di FabricaComune, rimane però Buongiorno Empoli come lista personale visto che nel simbolo permane Leonardo Masi Sindaco. Oltre al M5S, Masi ha il sostegno della lista SiAmoEmpoli, nata nel 2013 a supporto dell'allora candidato alle primarie Pd Filippo Torrigiani e poi riproposta per queste elezioni.

Poggianti, come detto, ripropone La Mia Empoli a fianco della lista Centrodestra per Empoli, stavolta slegata da Fratelli d'Italia e da Lega e Forza Italia. Quindi una sorta di 'civica d'area', in supporto al lavoro di Poggianti in questi anni da consigliere comunale 'pungolo' della maggioranza.

La vera novità riguarda Simone Campinoti, imprenditore prestato alla politica. Già lanciato il simbolo per Empoli del Fare, lista civica in supporto a una lista autonoma di Fratelli d'Italia e forse a quelle di Lega e Forza Italia, che lavorano in autonomia ognuno alla sua lista (a differenza di quanto affermato in precedenza). L'idea della civica per Campinoti arriva prima del posizionamento con il centrodestra, fin da quando aveva ancora la tessera di Italia Viva. Il nome prescelto è quello del motto della campagna elettorale del centrodestra, assieme al titolo Simone Campinoti sindaco.

Infine l'ultima arrivata in ordine di tempo, Maria Grazia Maestrelli, sostenuta da Italia Viva dopo che l'accordo con il resto del centrosinistra è saltato. Il simbolo di Italia Viva c'è e per il momento sembrerebbe l'unica lista in campo, ma il nome si lega al posizionamento partitico di questa formazione: Empoli al Centro. Equidistante da sinistra e destra, tentando di carpire proprio dagli estremi i voti dei moderati che potrebbero non riconoscersi in loro. E con l'obiettivo, detto apertamente, di mandare Mantellassi al ballottaggio.

 

Elia Billero



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