Terrore al Ci Risiamo: scatta l'aggressione al momento del conto

Il C. Risiamo di Empoli

Sembra una scena da film, invece il triste palcoscenico di questa vicenda non è quello di una sala cinema ma il bar Ci Risiamo di via Roma che ieri è stato oggetto di una rissa che si è conclusa con due feriti: un cameriere e un cliente corso in suo soccorso.

La vicenda è avvenuta ieri pomeriggio attorno alle 15 quando due uomini sono entrati nel locale per consumare dei drink. Fin lì tutto bene ma quando è arrivato il canonico momento di saldare il conto, la situazione si è fatta incandescente. “Hanno ordinato alcolici e cibo e hanno consumato all’interno – racconta il titolare Luigi Di Dio Faranna al quotidiano La Nazione – poi arrivato il momento di pagare uno dei due ha cominciato ad agitarsi urlando alla ragazza che si trovava alla cassa”. Di lì a breve si è poi scatenato il delirio con l’uomo che cercava di colpire la barista afferrato ogni oggetto gli capitasse a tiro. La ragazza, comprensibilmente terrorizzata, ha cercato di nascondersi dietro al bancone mentre tutto il resto dello staff è corso in suo aiuto.

Tra questi anche Piero Costa, cognato del titolare, che insieme ad un cliente ha provato a bloccare i due. A nulla però è valso l’intervento: sono infatti continuati a volare calci e pugni tra il fuggi fuggi generale dei clienti spaventati dalla rissa e inorriditi dal sangue riversato per terra. “Mio cognato Piero ha avuto le conseguenze peggiori e dovrà essere operato al volto – continua il proprietario - ha una prognosi di trenta giorni. È finito in ospedale come il cliente, ferito lievemente”.

I due uomini sono stati subito portati in caserma dalle forze dell’ordine ma già dalla sera sarebbero stati visti girare nuovamente in centro. “Siamo stati anche minacciati di morte... Siamo stanchi di lavorare con la paura addosso, rischiando ogni giorno la vita. Non è più accettabile, le istituzioni devono agire. Chiediamo aiuto a Comune e forze dell’ordine. Anche la sera prima avevamo avuto problemi con un uomo in stato di ebbrezza. Sarò costretto a mettere agenti della sicurezza privata alla porta per poter stare più tranquillo proteggendo dipendenti e clienti. Per strada girano balordi che non hanno niente da perdere. Non ci sentiamo più sicuri”.

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