Lega critica sulla Mostra del Tartufo: "Meno cene e più idee"

La mostra nazionale del tartufo si è chiusa da pochi giorni ed al di là dei consueti toni semitrionfalistici che qualcuno farà della edizione 2024 è il momento di fare alcune riflessioni su questo evento che è uno dei pilastri della azione turistica del Comune di San Miniato.

La edizione della Mostra che si è appena conclusa ha mostrato, ancor più delle passate recenti edizioni narcotizzate dall’onda lunga del Covid che ne aveva limitato lo sviluppo, una totale assenza di idee e soluzioni innovative. Abbiamo assistito solo ad uno stanco riproporsi di un format che dura da decenni. Sono mancate soluzioni innovative capaci di attirare l’interesse e la curiosità dei visitatori, unico buon viatico per le future edizioni. Nuove idee, nuovi eventi collaterali oltreché una nuova strutturazione degli stand sono elementi indispensabili per attrarre visitatori, ancor più in presenza di una contenuta produzione del prezioso tubero. Invece niente di tutto ciò abbiamo visto, e i pienoni di un tempo sono solo un ricordo.

Per quanto riguarda la organizzazione della manifestazione si è avuta l’impressione che le date di apertura e chiusura della Mostra edizione 2024 non siano state adeguatamente comunicate e ciò ha comportato un afflusso significativo di visitatori nelle giornate antecedenti la mostra e una carenza di accessi nella giornata finale nonostante il clima fosse stato estremamente favorevole.

Altra situazione problematica è stata la reiterazione di un unico punto di partenza dei bus navetta, nella modalità già adottata l’anno passato. La soluzione ha comportato – e non poteva essere altrimenti - riflessi negativi molteplici. Un unico punto di partenza ha penalizzato pesantemente i visitatori costringendoli ad interminabili file e lunghissime attese, con la conseguenza che molti vi hanno rinunciato e alcuni che fisicamente se lo potevano permettere hanno raggiunto faticosamente a piedi il capoluogo, ma dubitiamo che l’anno prossimo avranno voglia di replicare la scalata. In conclusione l’unica fermata prevista non si è rivelata come un grande incoraggiamento a frequentare le future edizioni della Mostra. Senza contare il costo del biglietto del bus navetta che è diventato eccessivo.

Un unico punto di partenza collocato in zona periferica - certamente non invitante per i visitatori - ha avuto anche effetti assolutamente negativi per le attività economiche di San Miniato Basso che nei weekend della Mostra hanno visto la frazione trasformarsi in un deserto, senza ricevere alcun indotto positivo dall’evento che si svolgeva a poche centinai di metri. La Mostra del tartufo può e deve essere un volano economico per tutto il territorio e la logistica dell’evento deve tenerne conto. I punti di partenza della navetta e di accesso alla Mostra non devono essere decentrati in zone eccessivamente periferiche, devono essere molteplici e debbono coinvolgere più frazioni, inclusa Ponte a Egola da sempre emarginata da questo evento. La Mostra deve essere una occasione per far conoscere e valorizzare i negozi di vicinato di quante più frazioni possibile. Negozi di vicinato di cui tanto si esalta l’importanza ma per i quali alla resa dei conti nulla si fa. La Mostra del tartufo deve essere un evento che coinvolge tutto il comune ed un volano economico per tutto il territorio.

Lega San Miniato

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