Innovazione, sicurezza e sostenibilità: le sfide di Confindustria Empolese Valdelsa per il futuro

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Grazie alla recente fusione con Livorno e Massa Carrara, Confindustria Toscana Centro ora copre un'ampia area regionale, rafforzando la propria posizione strategica senza compromettere la propria identità. La sfida che affronta ora è rispondere alle esigenze del territorio, valorizzando le imprese locali e promuovendo lo sviluppo economico.


"L’azienda non è più un semplice capannone con quattro mura e un imprenditore alla guida, ma rappresenta un'istituzione radicata nel territorio, con un ruolo sociale fondamentale: il lavoro è dignità, integrazione e presenza nella comunità". Con queste parole, Barbara Antonini, neo-coordinatrice del presidio territoriale di Confindustria Toscana Centro, ha descritto la visione di Confindustria Empolese Valdelsa, che punta a investire sulle aziende locali attraverso innovazione, sostenibilità e una maggiore connessione tra scuole e mondo del lavoro

Questi temi sono stati al centro dell'incontro di questa mattina, ospitato al Berni Outdoor di Sovigliana, che ha visto la partecipazione di Antonini insieme ai vice-coordinatori Silvio Marano e Franco Iorio. Tra le priorità emerse, spiccano la valorizzazione delle risorse umane, il potenziamento delle infrastrutture industriali e il rafforzamento del dialogo con le amministrazioni pubbliche. Da questo punto di vista Confindustria chiede in particolare di riflettere insieme al Comune sullo sviluppo dell'area industriale del Terrafino e si oppone all'introduzione del pedaggio in Fi-Pi-Li: leggi qui l'approfondimento.

Antonini ha quindi evidenziato l’espansione dell’associazione, che ora copre un’ampia area regionale, dalla città metropolitana di Firenze fino alla costa, grazie alla fusione con Livorno e Massa Carrara, sostenuta dal Presidente Maurizio Bigazzi. Un punto di forza è il Gruppo Giovani Imprenditori guidato da Andrea Mortini, che ha collaborato con i gruppi di Livorno e Massa Carrara su progetti congiunti, dimostrando che Confindustria Empolese Valdelsa investe nel futuro dell’associazione, rafforzandone la posizione strategica senza disperdere la propria identità nella struttura più grande.

Valorizzare le aziende

Confindustria Empolese Valdelsa si propone come polo strategico per il territorio, utilizzando le aziende locali come luoghi di incontro e confronto per ampliare le prospettive e costruire una visione condivisa per il futuro. L'obiettivo è porsi come punto di riferimento per le aziende e il territorio, coinvolgendo sia gli associati che le realtà non ancora affiliate.
I progetti principali, che si concentreranno sulle risorse umane, si occuperanno di sicurezza sul lavoro e identità di genere. Su quest'ultimo tema, Antonini ha un interesse particolare, data la sua esperienza personale: "Gestisco con mia cugina una azienda metalmeccanica in un settore a prevalenza maschile. su 137 dipendenti siamo 12 donne, ma stiamo cercando di valorizzare il lavoro femminile cercando di venire incontro alle esigenze delle madri. Anch'io, da madre, non voglio trascurare il mio ruolo".

Antonini ha sottolineato il ruolo sociale dell’azienda, non più vista come un semplice luogo di produzione, ma come un’istituzione radicata nella comunità. Le aziende del territorio hanno già dimostrato questo impegno durante la pandemia, sostenendo ospedali, associazioni di volontariato e sportive. Il lavoro, oltre a essere un motore economico, rappresenta dignità, integrazione e una società migliore, e questo messaggio sarà al centro dell’azione di Confindustria.

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Scuola e lavoro

Un altro obiettivo sarà investire nella collaborazione con le scuole del territorio per formare le risorse umane del futuro. Le scuole devono comprendere le esigenze delle aziende, mentre i giovani devono essere informati sulle opportunità lavorative offerte dal territorio, spesso poco conosciute. Nonostante l'offerta formativa sul territorio sia ampia e diversificata di indirizzi scolastici, secondo Antonini è necessario rafforzare i rapporti tra le scuole, soprattutto gli istituti tecnici, e il mondo del lavoro. Le scuole, pur fornendo una buona preparazione teorica, spesso non preparano i ragazzi alle sfide del contesto lavorativo. Un maggiore dialogo tra scuole e imprenditori permetterebbe di orientare gli studenti e fornire una panoramica concreta delle opportunità disponibili nel territorio. "Questo tipo di collaborazione può essere un valido deterrente alla dispersione scolastica, una problematica locale rilevante, soprattutto considerando che le aziende fanno fatica a trovare personale qualificato. Investire in percorsi di orientamento scolastico-lavorativo non solo crea un bacino di risorse umane per le imprese, ma permette ai giovani di acquisire nuove competenze e idee innovative", conclude Antonini.

Iorio, ha evidenziato l’esperienza positiva nel settore delle tecnologie ICT, dove molti ragazzi sono stati inseriti attraverso stage biennali post-diploma. Questo settore si distingue per la capacità di formare studenti con competenze pratiche e adattabili, che contribuiscono alla crescita delle aziende. Secondo Iorio, il modello potrebbe essere esteso per favorire un migliore inserimento lavorativo in altri ambiti produttivi.

Sostenibilità e digitalizzazione

Franco Iorio ha sottolineato l’importanza di innovazione e sostenibilità come pilastri per lo sviluppo e la crescita del territorio. Nel dopoguerra, il territorio si è distinto per l’ingegno e le intuizioni degli imprenditori, supportati dall’artigianato e dall’industria locali, diventando un punto di riferimento nell’economia regionale e nazionale. Oggi l’innovazione deve evolversi attraverso le tecnologie digitali, richiedendo competenze specifiche e strategie mirate, con l’intelligenza artificiale come avamposto di questa trasformazione.
"Sostenibilità, - spiega Iorio - non significa solo conservazione dell'ambiente, ma vuol dire anche etica nelle relazioni, nella finanza, e della filiera di tutta la produzione di beni e servizi. L'Unione Europea, attraverso normative come il CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) richiede che le imprese adottino trasparenza verso l'ambiente, la società in cui operano e verso la governance. La sostenibilità è un impegno irrinunciabile per le aziende e un'opportunità per creare valore e costruire un futuro più sostenibile per tutti gli stakeholder della nostra società".

Per raggiungere questi obiettivi, è fondamentale investire in formazione e conoscenza, affinché gli imprenditori possano integrare innovazione e sostenibilità nei processi aziendali e trasmettere queste modalità ai collaboratori. La digitalizzazione, vista come motore di crescita, consente di ottimizzare i processi ripetitivi, lasciando spazio all’ingegno umano. Contrariamente alla percezione comune, le tecnologie, inclusa l’intelligenza artificiale, non rubano posti di lavoro, ma offrono opportunità di evoluzione.

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Sicurezza sul lavoro e potenziamento delle aree industriali

Silvio Marano, ha sottolineato l’importanza della sicurezza nei luoghi di lavoro, non solo come obbligo normativo ma anche come elemento chiave per la qualità della vita lavorativa e la competitività aziendale. Nel territorio esistono già buone pratiche, ma è essenziale continuare a investire in una visione condivisa della sicurezza, coinvolgendo imprese, istituzioni, Inail e sindacati in un dialogo costruttivo. Iniziative come la Giornata Nazionale sulla Sicurezza ad aprile mirano a sensibilizzare e promuovere buone pratiche, consolidando la reputazione del territorio come esempio di eccellenza nella tutela della salute e sicurezza sul lavoro.

Interventi mirati, come l’ammodernamento delle aree industriali e il potenziamento delle infrastrutture tecnologiche (es. fibra ottica), sono fondamentali per rendere questi spazi più funzionali, accessibili e sostenibili: "L'ammodernamento in termini di infrastrutture riguarda non solo dal punto di vista tecnologico (fibra e reti) ma anche dei servizi e mobilità. Spesso le aree industriali non sono servite dai mezzi o la frequenza che offrono non è compatibile con orari di lavoro. Sono completamente assenti i parcheggi, a causa di progetti molto datai, ma anche servizi come le aree ristoro per coloro che lavorano tutto il giorno. Il sogno sarebbe costruire asili per colmare anche il gap di genere e permettere alle madri di lavorare".

 

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