
Dopo vari giorni e vari interventi più o meno legittimi da parte di cittadini ed esponenti politici il sindaco Fabio Mini e gli assessori rappresentanti anche di Orentano, intervengono e cercano di fare chiarezza sulla vicenda.
Il primo a parlare è il sindaco che va dritto al cuore della replica politica e dice: “Ancora una volta i consiglieri di opposizione con in prima fila il consigliere Federico Grossi, si rendono ridicoli e tentano di cavalcare una protesta che non gli appartiene.
Ma facciamo il punto, per chiarezza nei confronti di tutti i cittadini, in primo luogo degli orentanesi.
Alle elezioni comunali del 2019, venivano eletti nell’allora maggioranza il consigliere David Boldrini e l’assessore Ilaria Duranti in rappresentanza della comunità orentanese. Cosa hanno fatto loro in 5 anni per il museo di Orentano? Sei mesi dopo la loro elezione il museo è stato chiuso al pubblico e nei 4 anni e mezzo successivi nessuna proposta è stata presentato per la riapertura dello stesso. Quattro anni e mezzo, costati alla cittadinanza ben 75mila euro, per un museo chiuso.
Nel frattempo, nonostante non siano stati in grado di trovare 40mila euro per fare i lavori necessari per la sua riapertura, hanno presentato in consiglio comunale una proposta di acquisto di 4 stanze al piano terra di Palazzo Ficini per la somma di 35mila euro, stanze di proprietà del Circolo Mondo Nuovo, riconducibile all'area politica dell'allora maggioranza, facenti parte di un palazzo inagibile e pertanto, se acquistate, non usufruibili.
Operazione che non è mai stata portata a compimento perché non riuscirono a trovare neppure quei 35mila euro. Quale sarebbe quindi secondo Grossi e compagni il significato della loro affermazione “continuiamo con l’acquisizione di Palazzo Ficini”, se non l’hanno mai cominciata?”
“Ma torniamo al museo – incalza il sindaco - ora gridano allo scandalo, ma perché in campagna elettorale non hanno detto neppure una parola sul museo di Orentano? Dicono di averci chiesto del museo durante l’ultimo consiglio comunale. Sfido chiunque a rivedere la registrazione di quel consiglio, nessuna domanda, se non una raffica di idee fantasiose di come si amministra un comune, dopo che gli stessi cittadini avevano bocciato alle ultime elezioni la loro ultima amministrazione.
“Noi a tutt'oggi siamo convinti della nostra scelta, - dice il primo cittadino - ma siamo anche consapevoli che sia doveroso ascoltare la cittadinanza e pertanto, pronti ad ascoltare le proposte che ci giungeranno da Orentano. Non abbiamo motivo di non trovare una soluzione per avere il museo lì se ciò sarà possibile. D’altro canto, appena eletti abbiamo cercato soluzioni per riaprire i due musei del comune, avendo anche a Castelfranco il problema di come gestire un museo situato al primo piano non accessibile alle persone disabili. Abbiamo incontrato più volte la Sovrintendenza di Pisa la quale spetta l’ultima parola ed abbiamo indicato una via percorribile: un museo unico in una struttura del capoluogo, non avendo strutture comunali di proprietà adatte a Orentano. Come amministrazione abbiamo valutato questa come una scelta percorribile per far usufruire a tutti i cittadini di entrambi i musei. Ma non accettiamo che chi è colpevole di questa situazione provi a sfruttarla a scopi politici e propagandistici”.
Anche l'assessore Nicola Sgueo è intervenuto criticando l'atteggiamento della minoranza verso il tema museo in senso culturale dicendo: “Mi paiono ridicoli i continui richiami all'identità da una sinistra che ha fatto del globalismo la sua bandiera principale. Quell'identità è richiamata a targhe alterne, a proprio comodo per mero consenso elettorale. Negli ultimi quattro anni questa identità era evidentemente svanita. Non sono stati in grado di risolvere tale problema e fanno finta di non conoscere le problematiche legate alla realtà museale delle frazioni".
Sulla questione interviene anche l'assessore Davide Bartoli che spiega più nel dettaglio cosa ha innescato questa vicenda: “La sovrintendenza ha manifestato recentemente la volontà di definire la situazione del museo. Da anni si va avanti con proroghe di sei mesi, in sei mesi, ma ci hanno fatto capire che questa situazione di non fruibilità del museo non può andare avanti in eterno e che bisogna trovare una soluzione per riaprire il museo e sistemare i reperti. Il mio timore è che se non si risolve in tempi relativamente brevi la cosa, alla fine si possa perdere il patrimonio museale per decisioni indipendenti dalla politica locale. Per questo mi ha dato particolarmente noia l'atteggiamento dell'opposizione, che esorto a non giocare ad aumentare la tensione per pura strumentalizzazione politica, ma anzi a mettersi a disposizione per proporre soluzioni percorribili e non fantasiose nell'esclusivo interesse di tutta la comunità”.
Sul clima esacerbato che si è creato a Orentano sul tema del museo l'assessore Filomena De Donato fa chiarezza anche su una polemica di alcuni giorni fa: “Mi sembra che qui si sia fatta un po' di confusione. L'opposizione ha tirato in ballo questioni di Villa Campanile e non si è concentrata sul tema del museo, a dimostrazione che stiamo parlando di una strumentalizzazione politica di un problema reale del territorio. Non solo – continua De Donato – alcuni giorni fa qualcuno ha ritirato in ballo anche il Dolcione, siamo stati accusati di non aver fatto uscire noi il Dolcione per l'edizione 2024, queste sono affermazioni non vere e gravi, perché mai l'amministrazione si è occupata del Dolcione e anzi il sindaco Mini si mise anche a disposizione per le esigenze dell'Ente Carnevale, ma alla fine loro hanno deciso di non farlo per motivi loro assolutamente legittimi. Sono affermazioni gravi, perché sarebbe inaudito che l'amministrazione abbia inibito un'associazione nella sua libera e legittima libertà d'espressione”.
Notizie correlate
Tutte le notizie di Castelfranco di Sotto
<< Indietro