Truffata e minacciata, si getta dal viadotto: il racconto della sorella

Truffata e minacciata, Katia Palagi si è sentita senza via d'uscita. A 56 anni, si è tolta la vita mentre i truffatori minacciavano anche la sua famiglia.


"Mia sorella si è gettata dal viadotto di Bozzano. Non era una persona debole, qualcuno deve averla minacciata". Con queste parole Marisa Palagi, sorella di Katia Palagi, la donna di 56 anni che il 12 novembre 2024 ha deciso di togliersi la vita gettandosi dal viadotto di Bozzano, ha rivelato a La Nazione le motivazioni dietro al tragico gesto. La sorella ha confermato anche a Il Tirreno che Katia è stata perseguitata e minacciata da chi l'ha truffata, facendole fare investimenti in criptovaluta e trading online. "Il giorno dopo la sua morte, abbiamo chiesto alla Guardia di Finanza di indagare per istigazione al suicidio. Il suo telefono continuava a squillare e squilla tuttora", ha aggiunto Palagi.

Katia si è tolta la vita gettandosi dal viadotto di Bozzano, situato sul raccordo autostradale fra Lucca e Viareggio. La sottolinea che non era una persona debole, ma che qualcuno l'aveva minacciata e aveva coinvolto la famiglia nelle sue difficoltà. "Credo che abbia deciso di farla finita per evitare che fossero i suoi familiari a pagare le conseguenze di queste minacce", ha affermato la sorella.

Secondo i parenti, il dramma è legato a una truffa legata agli investimenti in criptovalute. Nel 2022, Katia aveva iniziato a investire in bitcoin "tramite una piattaforma online che prometteva guadagni rapidi e molto elevati con il trading online", ricostruisce La Nazione. "I referenti del portale le dicevano più volte che le cose stavano andando bene, mostrandole grafici in crescita". Tuttavia, quando Katia ha cercato di ritirare il capitale, ha ricevuto risposte evasive. Dopo aver trascorso tutta l’estate in attesa dei suoi soldi, le due sorelle si sono rivolte alla Guardia di Finanza per denunciare l'accaduto.

Successivamente, i truffatori hanno fatto intervenire una nuova società e hanno contattato Katia per chiederle di inviare bonifici in Spagna e Lituania. "Nel luglio 2023 le hanno fatto aprire un conto - prosegue la sorella - ma una piccola parte del denaro che ha ricevuto apparteneva a un altro truffato. Così mia sorella è stata denunciata e indagata a sua volta".

Il 12 novembre 2024, Katia ha deciso di porre fine alla sua vita, lasciando un messaggio scritto con indicazioni cruciali per identificare i suoi persecutori. "Siamo sicuri che l’hanno minacciata, sapevano dove viveva e le avevano detto che si sarebbero vendicati sulla sua famiglia. Lei si sentiva intrappolata, senza via d'uscita", conclude Marisa Palagi, chiedendo giustizia per la morte della sorella.

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