
Sul caso della morte di Emanuele Scieri, il paracadutista di 26 anni trovato senza vita nell'agosto 1999 all'interno della caserma Gamerra di Pisa, si può arrivare a una condanna solo quando è possibile "escludere ragionevolmente la possibilità di ipotesi ricostruttive alternative". Così la Corte di Cassazione ha motivato la conferma dell'assoluzione di Andrea Antico, uno dei tre ex commilitoni finiti a processo per la morte del giovane paracadutista siracusano. È stato definitivamente assolto dalla Corte nel dicembre scorso, dopo il ricorso rigettato proposto dai familiari di Scieri contro la sentenza della Corte di assise di appello di Firenze che aveva confermato l'assoluzione dell'ex parà: infatti, sia in primo che in secondo grado con rito abbreviato, Antico era stato assolto. Quest'ultimo ha sempre sostenuto di non essere stato presente in caserma nella notte del 13 agosto 1999 e, come evidenziato dalla Cassazione, anche quell'anno era con i genitori per trascorrere il Ferragosto in Puglia, dove era giunto quella stessa notte.
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