
"La chiamata" di Leila Guerriero, portato in Italia da Sur, è un libro che - quantomeno da noi - mancava. È uno sguardo diverso sui desaparecidos e sulle desaparecidas, perché racconta la storia vera di Silvia Labayru, una che è stata rapita dai militari in Argentina e poi è riuscita a sopravvivere. È finita nella temibile ESMA di Buenos Aires quando era incinta di cinque mesi e militava nei Montoneros, è stata vittima di violenze prima di essere liberata e rifarsi una vita in Spagna.
Labayru per quasi tutta la vita ha dovuto affrontare i pregiudizi di chi la pensava come lei: se si è salvata un motivo ci sarà, pensano alcuni degli ex amici, i quali credono che lei sia diventata una delatrice. Con dolcezza e maestria, la giornalista Guerriero traccia il quadro di una vita che, anche se non in forma lineare, riesce a rendere appieno chi è Silvia Labayru e cosa ha dovuto passare nella sua vita incredibile.
Non è un libro facile, perché si parla di violenze sessuali, si aprono pagine veramente dure che riguardano la tortura e l'uccisione dei militanti e delle militanti in Argentina. È una storia complessa e degna di essere raccontata, anche perché non è la solita vicenda retorica e melensa: è un gran libro, è un gigantesco esempio di memoria e di giornalismo.
Titolo: La scomparsa
Autrice: Leila Guerriero
Traduttrice: Maria Nicola
Casa editrice: Sur
Anno di pubblicazione: 2025 (2024 in Argentina)
Pagine: 456
Prezzo di copertina: 23 euro
Notizie correlate
Tutte le notizie di Toscana
<< Indietro





