
"Il malcontento serpeggia tra i commercianti del centro di Empoli, sempre più critici nei confronti delle iniziative promosse dall’amministrazione comunale". A dichiararlo, Daniela Simonetti, presidente del commercio sez. Empolese Val d'Elsa per Conflavoro PMI, la quale sostiene che "al centro delle contestazioni c’è in parte la qualità degli eventi ma per lo più la loro efficacia nel generare benefici economici per le attività locali".
"Il fenomeno più evidente è quello della “clientela abituale”: le manifestazioni richiamano per lo più residenti già soliti frequentare il centro cittadino. Pochi i visitatori da fuori, scarsa l’attrattività verso i comuni limitrofi e pressoché assente l’interconnessione con i flussi turistici regionali. Il risultato? Un pubblico che spesso "guarda ma non compra", alimentando eventi dal potenziale valore sociale, ma dal debole impatto economico.
Secondo molti operatori economici, l’attuale offerta si configura come autoreferenziale. Manca una visione strategica in grado di fare di Empoli un “brand” riconoscibile nel panorama toscano, sostiene Simonetti e sottolinea come l’assenza di eventi di reale richiamo sovracomunale, capaci di attirare nuova clientela e generare un flusso economico tangibile per le attività creano una preoccupante stagnazione dei fatturati. Gli eventi non generano picchi significativi nelle vendite e il commercio continua a dipendere dalla clientela locale, senza margini di espansione o rilancio.
La sfida, per l’amministrazione, è chiara: superare la logica degli eventi “per i soliti noti” e costruire un’offerta culturale e commerciale che parli al di fuori dei confini comunali. Solo così Empoli potrà tornare a essere un polo attrattivo, anche economicamente".
Fonte: Ufficio Stampa
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