
Alessandro Tomasi è già in campagna elettorale. In visita a Empoli, attacca il Pd sulla data del voto, "squallido balletto interno", e lancia la 'sfida astensionisti', "8 su 10 voterebbero noi". Sui temi: progetto rilancio ma senza pedaggio in Fi-Pi-Li, sì a una Multiutility forte con termovalorizzatore
Anche il centrodestra non ha ancora scelto il suo candidato per le prossime Regionali 2025, ma questo "non ci impedisce di fare la campagna elettorale". Proprio per questo ieri Alessandro Tomasi, candidato e coordinatore regionale di FdI, era a Empoli per "visitare alcune aziende locali e parlare con la gente". La visita, la terza in pochi mesi in città, è parte del tour che il candidato di FdI sta facendo in tutta la Toscana per sostenere la sua candidatura.
Una candidatura che ad oggi, nonostante il fiato sul collo della coalizione da parte di Forza Italia, sembra il primo fascicolo sul tavolo del centrodestra. Nell'incontro di ieri con la stampa il dirigente regionale Federico Pavese ci scherza su, "vi abbiamo portato il candidato in pectore, si può dire?", ma la sensazione è che effettivamente il nome di Tomasi sia quello più pesante. A sciogliere il nodo sarà il centrodestra romano e si inserisce, come da tradizione, nel gioco delle bandierine di coalizione, ma dalle parole di Tomasi filtra che i discorsi siano in fase avanzata: "Da noi il nodo principale rimane il Veneto - spiega Tomasi - le altre Regioni dovrebbero essere in dirittura di arrivo. Si aspetta la decisione di Roma, però mi dicono che la discussione è piuttosto concentrata sul Veneto". Oggi dovrebbe tenersi un primo incontro tra Giorgia Meloni (FdI), Antonio Tajani (FI) e Matteo Salvini (Lega), "dovrebbero parlare anche di questa partita, attendiamo fiduciosi", spiega Tomasi che nei prossimi giorni dovrebbe vedere anche gli alleati toscani.
Se quello dei candidati prima o poi andrà sciolto, quello della data delle elezioni rischia di essere addirittura un nodo scorsoio, che per Tomasi si stringe sempre più intorno al collo della democrazia: "Il giorno del voto è importante non per me o Giani, ma per fare una campagna elettorale vera in cui la gente possa informarsi. Inoltre potrebbero esserci altri candidati, e anche loro hanno il diritto di farsi conoscere".
Tomasi non risparmia bordate al PD, parla di "squallido balletto sulla data" e di un "mezzuccio" per fare pressioni tutto interno al Partito Democratico: "È insopportabile usare la data del voto per una battaglia interna al PD come è emerso in questi giorni dal confronto Giani-Schlein. Si decida di concerto con la Conferenza delle Regioni, ma questo squallido banchetto sulla data del voto non fa bene alla democrazia. Si deve mettere le persone nelle condizioni di informarsi e scegliere. Non ci si può riempire la bocca di 'democrazia' e poi quando tocca a te determinare la qualità della vita democratica si usa la data del voto per minacciare i tuoi all'interno". La data del voto resta, comunque, quella indicata anche da Giani: "Abbiamo sempre considerato di votare entro la fine del mandato, ci stiamo preparando per votare a ottobre".
Il centrodestra si prepara all'assedio della regione rossa con la sensazione di essere in minoranza e forse peggio armati, ma con all'orizzonte "una sliding doors della storia"; insomma come sintetizza Tomasi "ora o mai più": "Sarei un pazzo a non dire che la Toscana è la sfida più grossa per noi in Italia. Ma siamo in un momento cruciale, un momento storico delicato, come dissi nella mia prima campagna elettorale 'ora o mai più'. Ci sono scelte radicali da fare per rilanciare la Regione. Imprenditori, medici, associazioni di volontariato, che qui lavorano bene, devono avere al loro fianco la politica e le istituzioni che governano le cose, qui invece manca la politica. Bisogna fare delle scelte sulle priorità e metterci le risorse. Oggi paghiamo i ritardi di 20 anni fa su infrastrutture, impianti, multiutility, ospedali". Poi il 'grido di battaglia' che va ripetendosi da anni il centrodestra: "L'alternanza fa bene a tutti, si migliora tutti".
E per assaltare la roccaforte rossa l'arma decisiva sarà il 'reclutamento' degli astensionisti: "Continuano a uscire sondaggi del centrosinistra che ci danno 40 a 60. Questo secondo me è vero se l'affluenza resta la stessa, ma io credo che se tutti gli astenuti andassero a votare 8/10 voterebbero per noi. Se intercettiamo quelle 8 persone vinciamo le elezioni. In giro c'è tanta voglia di ascoltarci, di capire che idee abbiamo"
Arrivando al programma, Tomasi parla di "governo delle cose", spiega che la sua sarà una "campagna elettorale non contro di centrosinistra, ma propositiva", ma intanto ci tiene a prendere le distanze dallo 'stile-Giani'. Non risparmia in particolare bordate sulla particolare dote presidenziale degli eventi in ubiquitas e governo in absentia: "Abbiamo uno stile molto diverso. Da sindaco cerco di essere presente anche all'ultima manifestazione, ma l'idea del selfie o della presenza un minuto non è mia: si deve dare valore a dove si va, ma soprattutto non si può passare tutto il tempo a fare queste cose. Si va anche alle manifestazioni più piccole che rispetto, perché se il maggio fiorentino è importante per Firenze quella sagra lo può essere per quella piccola comunità, e ci si deve essere. Ma un minuto a governare la Regione si deve stare!"
Il centrodestra in Toscana intende inoltre riaprire una 'questione morale': "Vogliamo dare una speranza a questa Regione, e riaprire soprattutto una questione morale su come si gestisce a cosa pubblica e i soldi pubblici. Ci siamo rotti che ogni anno siamo investiti da scandali, un giorno il Keu l'altro la sanità di Massa". Infine Tomasi butta acqua sul fuoco in merito al cambio di classe dirigente: "Abbiamo una classe politica seria di Cdx che si è formata all'opposizione, ma non siamo settari. Se uno è bravo è bravo. Ho scelto persone brave che non la pensavano come me per cariche importanti del mio comune. Se c'è qualcosa che funziona non lo tocchiamo lo miglioriamo, nessuno si deve spaventare"
No al pedaggio in Fi-Pi-Li e Multiutility 'forte' con nuovo termovalorizzatore
Tra i temi concreti di cui si parlato Tomasi si è soffermato sulla questione del pedaggio in Fi-Pi-Li e sulla Multiutility, entrambi temi su cui ci sono posizioni anche molto diverse nella coalizione. Proprio intorno a queste tematiche si deciderà anche il candidato e il grado di unione della coalizione.
Sulla Fi-Pi-Li, "se qualcuno esamina la possibilità di un pedaggio e altri sono contrari - spiega Tomasi - tutti siamo assolutamente d'accordo che non è stato fatto nulla. Non abbiamo un progetto esecutivo, né costi certi. Deve essere la Regione a creare il progetto e a mettere la prima fiches, poi si va in Regione a chiedere ulteriori finanziamenti e solo in ultima istanza si pensa a un pedaggio. Sul piatto per ora c'è solo il loro fallimento. Qui si fa una società, si chiede soldi ai cittadini e poi si saprà quanto costa e come si farà! I toscani sono preoccupati perché credono che per l'ennesima volta si farà un carrozzone che non funziona e si chiederà soldi che non basteranno".
Sulla Multiutility Tomasi ribadisce che "la quotazione in Borsa è ormai superata" e che l'obiettivo ora è "far funzionare bene il nuovo soggetto e mettere a terra piano investimenti". Il piano-Tomasi è abbastanza chiaro: creare un soggetto solido che possa reinvestire utili per "la transizione ecologica" e "abbattere le tariffe", anche attraverso la costruzione di un impianto termovalorizzatore: "Solo con un soggetto con le spalle larghe si può avere utili da reinvestire nel servizio e nell'abbattimento delle tariffe. Basta guardare accanto a noi, ai bilanci di Hera, che vinto l'appalto e sta cambiando i punti luce nelle citta. Ci teniamo che una parte degli utili ce vadano a calmierare le tariffe che aumenteranno sempre più all'interno del ciclo della raccolta differenziata perché non ci sono impianti per smaltimento"
"Accanto al tema della Multiutility - continua Tomasi - c'è il tema del termovalorizzatore. La parte indifferenziata dei rifiuti va in discarica, noi dobbiamo superare le discariche. Sono a favore di un termovalorizzatore che non deve mettere fumo in aria, ma creare a sua volta energia. E lo deve costruire la Multiutility. Siamo in ritardo di 20 anni su questi temi e basta vedere l'azione predatoria da parte di altre Multiutility che vengono qui a comprare gli impianti. Se non mettiamo la quarta a questo soggetto ci troveremo comprati dagli altri, e gli utili andranno in altre regioni".
Empoli? Tutto il Centrodestra "può correre unito"
Tomasi definisce quello di Empoli "un tessuto positivo" dove "oltre alle grandi aziende ci sono piccole e medie realtà incredibili, un territorio che ha anche tanti volontari rispetto ad altri e le associazioni sono solide economicamente". Passando ai fatti politici di casa nostra, ipse dixit la querelle Poggianti e il coup de théâtre dell'apparentamento Poggianti-Lega degli ultimi mesi, Tomasi vola alto e a distanza di sicurezza: "Non è un buon momento localmente per il Cdx, ma penso che nelle Regionali ci possiamo ricompattare avendo un avversario chiaro. Non è successo solo a Empoli, è successo a Massa a Pietrasanta. Si tratta di dinamiche più locali. Dispiacciono perché credo nel Cdx unito: nonostante le differenze è dal 1994 che stiamo insieme, non si mette le pere con le mele. Trovo più difficile trovare sintesi con m5s azione o Italia viva. Empoli è una sfida dura per noi da sempre, ma penso che le regionali possano costruire un filo conduttore nel Cdx, compreso le liste civiche. Chi si candida deve poi essere garante di questa unione". Apertura a Poggianti? Si sente un "No" da Tomasi, e tra i dirigenti locali si chiude con un sorriso: "Apertura a Poggianti? E chi l'ha detto? Non mi risulta".
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