
Come era stato reso noto anche dal sindaco di Empoli Alessio Mantellassi durante il consiglio comunale in cui è stata annunciata la dichiarazione di Pubblica Utilità per il nuovo stadio, il primo cittadino aveva incontrato nelle ore precedenti la seduta i tre comitati nati dopo il project financing dell'Empoli FC.
Oggi i comitati Stadio Sì e Stadio Sì ma non così commentano la notizia facendo emergere umori opposti: da un lato, il comitato “Stadio Sì” esprime soddisfazione per l’avanzamento del progetto e invita a non perdere altro tempo, sottolineando il valore dell’opera sia per la tifoseria che per l’intera città; dall’altro, il comitato “Stadio Sì, ma non così” contesta duramente l’impianto del progetto, accusando l’amministrazione di sacrificare l’equilibrio urbanistico e ambientale della città in nome di un interesse collettivo che, a loro avviso, resta solo sullo sfondo.
Stadio Sì: "Vediamo la fine, non si può più aspettare oltre"
Lo scorso mercoledì insieme agli altri comitati abbiamo incontrato il Sindaco, e cogliamo quest'occasione per ringraziarlo di averci convocato, che ci ha illustrato le fasi successive del progetto del nuovo stadio al termine della Conferenza dei Servizi Preliminare. Prima di tutto come cittadini e come empolesi siamo molto contenti che il progetto abbia ottenuto la Pubblica Utilità, e che così possa andare avanti in vista della conferenza dei servizi decisoria, cogliendo l'occasione per ringraziare la società e il Comune per il lavoro svolto fin qui.
Un ulteriore apprezzamento da parte nostra è all'Empoli Calcio per tutta una serie di opere pubbliche integrate nel progetto, come la sistemazione del parcheggio di Serravalle, l'ammodernamento del Palaramini, la rotatoria davanti alle Scuole Vanghetti e la rotatoria tra Viale delle Olimpiadi e Via Serravalle a San Martino. Se tutto dovesse andare come previsto i lavori inizierebbero nel 2026, come scritto nell'ultimo comunicato dell'Empoli FC.
Iniziamo a vedere la fine di questo percorso e sinceramente riteniamo che non si possa più aspettare oltre. Il nostro intento è sempre stato il solito e molto semplice: far capire ai soggetti coinvolti che Empoli merita un nuovo stadio e che sono tantissimi gli Empolesi a volere un impianto moderno che riempia di orgoglio i tifosi. Continueremo a seguire gli sviluppi del progetto e a spingere in modo tale che tutto si svolga secondo le norme e secondo l'interesse dei cittadini, ma che alla fine di tutte le giuste verifiche tecniche si arrivi all'obbiettivo finale. Stadio Sì!
Stadio Sì, ma non così: "Interesse collettivo solo pallido sfondo"
Mercoledì, abbiamo ascoltato attoniti il Sindaco metterci al corrente della decisione che ha preso in merito al progetto di ristrutturazione dello stadio presentato dall'Empoli Calcio. Nonostante l'evidente impegno e lo sforzo profusi dal Sindaco per magnificare i vantaggi che deriveranno alla collettività tutta da questo intervento urbanistico, ciò che appare, in realtà e senza troppa fatica, è un'amara verità.
Empoli è una città nata come porto, mercato, quindi abituata alla compra-vendita, alla trattativa, al commercio, ma ciò che è accaduto è un fatto nuovo nella storia della nostra comunità. Ciò che si cerca di fare passare come un investimento che prelude ad un futuro scintillante della nostra città, nasconde purtroppo una seconda faccia della medaglia, molto meno luminosa della prima, oscura e densa di insedie.
Per ristrutturare un impianto sportivo pubblico, per quanto importante come può essere uno stadio, si è deciso di stravolgere il tessuto urbanistico, sociale e produttivo di una città intera e della sua comunità, distribuendo milioni di metri cubi di nuovo cemento, il cui impatto sulla salute dei cittadini sarà misurabile solo a distanza di anni, come se quello che è accaduto lo scorso marzo, con quartieri e ampie zone di campagna invase dall'acqua fosse ormai un retaggio di una storia ormai dimenticata da secoli. Invece sono trascorsi solo quattro mesi.
Il "Comitato Stadio SI ma non così" continuerà la propria azione, come sta succedendo in altre città italiane nelle quali sono in corso progetti simili (Milano, Roma, Parma, Como, Terni, Pisa) e tutti - TUTTI - con problematiche analoghe, se non uguali.
Ribadiamo il nostro favore alla ristrutturazione dello stadio ma non ad un progetto del quale l'interesse collettivo costituisce, con tutta evidenza, solo uno pallido sfondo. Invitiamo l'amministrazione a garantire la piena trasparenza, mettendo a disposizione dei cittadinanza, sulla pagina "Stadio Insieme", tutti i documenti relativi all'intera operazione stadio.
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