Centinaia di operatori del servizio sanitario toscano digiunano "contro il genocidio a Gaza"

foto Opi Lucca

"Centinaia di operatori si alterneranno in un digiuno a staffetta davanti ad oltre 40 sedi ospedaliere e territoriali" si legge nell'appello


Centinaia di operatori del servizio sanitario toscano faranno un digiuno per porre l'attenzione su quanto sta accadendo a Gaza, in Palestina. L'appello online ha visto rispondere più di settecento tra medici, infermieri, amministrativi e operatori degli ospedali e dei distretti in tutta la Toscana, con adesioni da Pontedera, Pisa, Livorno, Firenze e molto altro ancora.

Sui social si vedono molte foto del personale sanitario che regge il cartello "Digiuno contro il genocidio a Gaza" con tanto di hashtag #digiunogaza. L'iniziativa è partita il 29 luglio. Non è un vero e proprio sciopero della fame, ma un digiuno durante la pausa pranzo al lavoro.

"Centinaia di operatori si alterneranno in un digiuno a staffetta davanti ad oltre 40 sedi ospedaliere e territoriali, distretti sanitari, pronto soccorso, per protestare contro il genocidio in corso a Gaza. Come persone, e come operatori del servizio sanitario toscano, non possiamo restare in silenzio di fronte alla tragedia di Gaza, dove - dopo 21 mesi di guerra e oltre 60.000 vittime, tra cui moltissimi bambini - adesso si muore di fame. Il governo di Israele sta compiendo un genocidio e affamando deliberatamente un intero popolo. Ci opponiamo a questa barbarie con i nostri corpi ed il nostro volto. Digiunare è un modo per richiamare l’attenzione della comunità, dei media e delle istituzioni mettendo in gioco il proprio corpo. È una forma di protesta, ma anche una forma di condivisione" si legge nell'appello.

Oltre 800 adesioni in crescita

"Come persone, e come operatori e operatrici del Servizio Sanitario Toscano, non possiamo restare in silenzio di fronte alla tragedia di Gaza, dove - dopo 21 mesi di guerra e oltre 60.000 vittime, tra cui moltissimi bambini - adesso si muore di fame".

Inizia così l'appello sottoscritto via whatsapp da oltre 800 operatori, in crescita di ora in ora, del servizio sanitario toscano che dal 29 luglio si alternano nel digiuno a staffetta davanti ad oltre 40 sedi ospedaliere e territoriali, distretti sanitari, pronto soccorso, uffici amministrativi per protestare contro il genocidio in corso a Gaza.

Il primo giorno di digiuno ha visto 300 lavoratrici e lavoratori “metterci la faccia” che hanno passato il testimone ad altre 200 persone che a loro volta lo passeranno agli altri colleghi e colleghe. Aderire all'iniziativa è semplice. Basta stabilire il giorno e la sede in cui si sceglie di digiunare, timbrare l'uscita dal lavoro per la pausa pranzo, recarsi fuori dall’ingresso della sede e farsi una foto con un cartello con la scritta: "Digiuno contro il genocidio a Gaza” e condividerla sui social con l’hashtag #digiunogaza.

"Si tratta di una iniziativa nata dal basso e autorganizzata - spiegano i promotori - è un’azione che impegna a livello personale, che si svolge fuori dall’orario di lavoro, che non ostacola gli utenti e, soprattutto, è un gesto di testimonianza civile e umana contro un massacro a cui non possiamo rimanere indifferenti. Ci auguriamo che questa sia un’iniziativa che trovi terreno fertile anche fuori dalla Toscana".

"Il governo di Israele sta affamando deliberatamente un intero popolo - si legge nell'appello- ci opponiamo a questa barbarie con i nostri corpi ed il nostro volto. Digiunare è un modo per richiamare l’attenzione della comunità, dei media e delle istituzioni mettendo in gioco il proprio corpo. E’ una forma di protesta, ma anche una forma di condivisione tra chi lavora per curare e non per uccidere".

Sostegno all'iniziativa dall'Ordine Medici Firenze: "Non si può restare in silenzio"

“Non possiamo restare in silenzio davanti alla tragedia che si sta consumando a Gaza: il dolore della popolazione civile, la fame, la mancanza di cure e di prospettive di vita riguardano tutti noi come persone e come professionisti della salute. Per questo come Ordine vogliamo esprimere pieno sostegno all’iniziativa del digiuno lanciata dai nostri colleghi toscani: un gesto semplice ma potente, che rompe il silenzio e chiede umanità”.

A dirlo è Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze, commentando la mobilitazione di oltre 700 professionisti – tra medici, infermieri, operatori socio-sanitari e personale amministrativo – che in questi giorni, durante la pausa pranzo e senza interrompere i servizi, stanno manifestando davanti a ospedali e presidi sanitari della Toscana con l’hashtag #digiunogaza.

“Chi lavora nella sanità conosce da vicino la fragilità della vita e la sofferenza delle persone – prosegue Dattolo – ed è proprio questa esperienza che ci spinge a dire che la dignità umana deve venire prima di ogni altra cosa. Chiediamo che si fermino le violenze sui civili e che si favorisca l’apertura di corridoi umanitari per portare soccorso, cure e sostegno, in particolare ai bambini e alle persone più vulnerabili”.

“Il nostro impegno quotidiano – conclude – non riguarda solo la salute dei cittadini del nostro territorio, ma ci lega a chiunque nel mondo soffra per la guerra e la fame. Come medici e come donne e uomini, non possiamo permettere che il silenzio diventi complicità”.

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