Botta e risposta tra Filo Rosso e PD San Miniato. "Il Re è nudo", la risposta: "attacchi inaccettabili"

(foto gonews.it)

Botta e risposta tra Filo Rosso e il Partito Democratico di San Miniato dopo un lungo post apparsi sulle pagine della lista di sinistra in cui si attaccava l'operato dell'Amministrazione comunale su più fronti. Filo Rosso denuncia criticità diffuse, dalle "biblioteche che chiudono" agli "appalti ventennali affidati nel silenzio", dalle "strade che si sgretolano" ai "blackout ricorrenti", fino ai ristoratori e vignaioli "in aperta contestazione", mentre il Partito Democratico risponde parlando di un "attacco strumentale e mistificatorio".

Filo Rosso: "Una città che si dissolve"

La lunga nota di Filo Rosso, pubblicata su Facebook, offre un quadro allarmato della situazione cittadina. La lista denuncia "biblioteche che chiudono, appalti ventennali affidati nel silenzio, strade che si sgretolano come metafora materiale di un sistema che si dissolve, piazze rifatte e disfatte con la stessa leggerezza con cui si promette senza mantenere".

E aggiunge: "Non è un bollettino di guerra, ma la cronaca quotidiana di una città, San Miniato, che sembra aver smarrito il senso della propria comunità politica".

Sotto accusa l’attuale amministrazione: "Tutto questo accade nel corso del secondo e ultimo mandato del sindaco Simone Giglioli, eppure all’ombra della Rocca sembra tutto un mare calmo dentro cui ristagna rassegnazione: chi ha vinto decide (oppure no), gli altri si adeguano".

Filo Rosso avverte che nulla passa più inosservato: "Ogni decisione pesa, ogni gesto viene osservato, ogni silenzio diventa eloquente".

Si parla anche di tensioni e proteste nelle categorie economiche: "Le ex bibliotecarie rimaste senza lavoro si organizzano, i ristoratori traditi dalle promesse chiedono il conto, i vignaioli si ribellano a un’amministrazione che vieta la partecipazione di un associato alla cena del tartufo". Un episodio definito "minore", ma ritenuto "emblematico di un potere che esclude invece di includere".

Nel mirino anche il Partito Democratico: "Una folta rappresentanza non difende più il proprio sindaco [...] come dimostra il caso dell’assessorato al bilancio, dove la volontà del partito è stata disattesa in nome di un personalismo ormai svincolato da ogni legittimazione collettiva".

Filo Rosso rivendica poi la propria condotta in Consiglio comunale: "Non abbiamo scelto la via sterile dell’ostruzionismo [...] abbiamo preferito la via più difficile: quella delle mozioni", legate a trasparenza, sanità pubblica, cultura, commercio e sicurezza idrogeologica.

Il comunicato si chiude con un affondo diretto: "Forse è arrivato il momento di ammettere che il Re è nudo. [...] Un’amministrazione che non ascolta, che non accetta il confronto, che teme la critica, ha già smesso di governare".

Il PD: "Accuse strumentali e mistificatorie"

La risposta del Partito Democratico è immediata e altrettanto dura. "Siamo di nuovo di fronte ad un attacco da parte della lista elettorale Filo Rosso, come al solito strumentale e questa volta anche mistificatorio, volendo far passare anche i guasti elettrici come responsabilità dell’amministrazione comunale", si legge nella nota.

Il PD definisce "inaccettabile" anche l’accusa di mancate trasparenze in passato: "Lanciando poi una accusa inaccettabile, estesa a tutte le amministrazioni passate, sia di sinistra e di centrosinistra, di aver tenute nascoste le decisioni che venivano assunte".

Il partito respinge al mittente le insinuazioni sulle spaccature interne: "La segreteria [...] stigmatizza l’ultimo comunicato di Filo Rosso, che chiama in causa l’operato del nostro partito, volendo far passare l’intenso lavoro svolto che anima una discussione interna fatta con serietà e trasparenza [...] come una situazione di divisione interna".

Quanto al dialogo, il PD sostiene di averlo cercato: "La nostra segreteria è da mesi impegnata nella ricerca di un confronto dialettico e costruttivo con Filo Rosso, che fino ad oggi non hanno voluto portare fuori dal confronto rigido e strumentale condotto in consiglio comunale".

Sulle mozioni, la posizione è netta: "Il nostro gruppo [...] si è trovato a dover respingere molte delle loro mozioni non per pregiudizio, ma per ragioni di merito e sostenibilità".

Il PD contesta anche la narrazione della città in affanno: "San Miniato non è una città abbandonata. Stiamo affrontando un periodo di difficoltà [...] che si traduce localmente negli effetti di politiche nazionali che svuotano le casse degli enti locali".

La conclusione è un’accusa politica precisa: "Questo comunicato arriva in perfetta coincidenza con un nostro ennesimo tentativo di dialogo, con il chiaro intento di bloccarlo sul nascere. È evidente che all’interno della lista elettorale di Filo Rosso c’è una chiara maggioranza che non ha nessuna intenzione di dialogare con il nostro Partito".

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