Riformisti per San Miniato sul botta e risposta tra Filo Rosso e Pd: "La fiducia dei cittadini non è per sempre"

San Miniato (foto gonews.it)

"Negli ultimi giorni abbiamo letto con attenzione il comunicato “Il Re è nudo” diffuso a mezzo stampa da Filo Rosso, comunicato che fotografa perfettamente la complessa situazione politica ed amministrativa in cui oggi si trova il Comune di San Miniato. Una descrizione che purtroppo evidenzia criticità ormai note e visibili a tutti già da tempo: ci troviamo di fronte ad una amministrazione più attenta all’immagine che alla gestione/risoluzione dei reali problemi che attanagliano un territorio articolato e bisognoso invece di programmazione seria e concreta". Così in una nota Riformisti per San Miniato, che prosegue: "A lasciare sconcertati è stata però la successiva risposta del Partito Democratico di San Miniato, che ancora una volta ha preferito reagire con accuse e toni polemici invece che entrare nel merito delle questioni sollevate.

In questi anni di amministrazione Giglioli abbiamo assistito ad un silenzio assordante del Partito Democratico su temi centrali per la comunità. Solo per ricordarne alcuni:

• Il mancato rinnovo della gara per archivio e biblioteca, imputabile alla “esternalizzazione” dei servizi, ha in realtà comportato il licenziamento di sette lavoratori. Silenzio.

• la perdita di 1.500.000 euro di fondi PNRR. Silenzio.

• le criticità idrogeologiche del territorio peggiorano. Silenzio.

E l’elenco potrebbe tranquillamente proseguire.

L’unica presa di posizione significativa del PD e della sua segreteria è arrivata sulla recente nomina dell’assessore al bilancio, sulla quale il disappunto del partito è apparso piuttosto evidente, ma ahimè anche irrilevante e privo della necessaria efficacia. Un fatto questo passato in sordina ma che ha messo a nudo, oltre alla ottusità del primo cittadino, anche la preoccupante inutilità degli organi di partito territoriali".

Poi i Riformisti per San Miniato aggiungono: "Su un punto, tuttavia, ci sentiamo di concordare: “San Miniato non è una città abbandonata”. È proprio l’intero Comune a mostrare segni di forte abbandono, a partire come detto dalla macchina amministrativa, con settori tecnici in difficoltà, personale ridotto e capacità di programmazione sempre più limitate.

Durante il suo primo mandato, il sindaco Giglioli ha più volte attribuito alla pandemia COVID il suo immobilismo amministrativo. Oggi, anche il suo partito di appartenenza, il Partito Democratico, richiama tensioni geopolitiche ed economiche internazionali come principale causa delle oggettive difficoltà dei questo ultimo periodo. Un’amministrazione locale deve però saper affrontare problemi senza cercare giustificazioni esterne.

È giunto il momento che il Partito Democratico di San Miniato riconosca le proprie responsabilità politiche e amministrative ed abbandoni la logica delle reazioni indignate ad ogni legittima critica da parte delle varie opposizioni. Occorrono idee chiare, competenze e una visione concreta per il futuro della città, non amministratori improvvisati, più attenti alla rappresentanza che alla sostanza. Perché la fiducia dei cittadini non è garantita per sempre, e il semplice “ci hanno votato” alla prossima tornata, potrebbe non essere così scontato. E noi ce lo auguriamo di cuore".

Notizie correlate



Tutte le notizie di San Miniato

<< Indietro

ISCRIVITI alla newsletter quotidiana di gonews.it

Ogni giorno alle 19 le notizie più importanti

torna a inizio pagina