
L'annuncio durante l'annuale cena di solidarietà della nuova struttura per l'autonomia, presidente Gallerini: "Ci auguriamo che sia la prima di tante case"
Sabato 13 dicembre la splendida cornice della Villa Medicea La Ferdinanda ad Artimino, nel comune di Carmignano, ha ospitato l’undicesima edizione della tradizionale cena di raccolta fondi a sostegno di Casa Matilda, appuntamento ormai atteso e sentito da tutto il territorio. Il titolo scelto per quest’anno, “Una luce per il futuro”, ha sintetizzato perfettamente il senso profondo della serata: celebrare i risultati raggiunti e, allo stesso tempo, accendere nuove speranze per le donne e i minori che affrontano percorsi di uscita dalla violenza.
Circa 250 persone hanno partecipato all’iniziativa, tra sostenitori storici, rappresentanti delle istituzioni, associazioni, operatrici e volontarie del Centro Aiuto Donna Lilith. Una comunità ampia e trasversale, riunita non solo per condividere un momento conviviale, ma per rinnovare un impegno collettivo verso un progetto che, negli anni, è diventato un vero punto di riferimento sociale per l’Empolese Valdelsa.
Il progetto Casa Matilda nasce undici anni fa ed è il frutto concreto della solidarietà di imprenditori, associazioni e cittadini. Rivolta a donne e minori vittime di violenza, la struttura, gestita dal Centro Aiuto Donna Lilith, opera nella delicata fase successiva all’emergenza, offrendo accoglienza e accompagnamento nella costruzione di un progetto individualizzato di autonomia: un percorso che significa lavoro, casa, serenità e soprattutto libertà. Un simbolo tangibile di questo cammino era presente su ogni tavolo della cena: una piccola casetta tridimensionale, con una luce all’interno, pensata come ricordo di un gesto concreto da appendere all’albero di Natale. Un oggetto semplice ma fortemente evocativo, capace di raccontare visivamente il senso di Casa Matilda come luogo sicuro, acceso di speranza, in cui ricostruire il proprio futuro.
La serata è stata condotta dalla presentatrice d’eccezione Benedetta Giuntini, attrice e autrice insieme a Katia Beni dello spettacolo “Diritti o rovesci… ma pari!”, che proprio poche settimane fa è andato in scena per due serate di raccolta fondi per le attività del Centro Lilith. Tra una portata e l’altra, gli ospiti sono stati coinvolti dall’intrattenimento di Andrea Mancusi, prestigiatore comico che ha portato ai tavoli leggerezza e stupore con i suoi trucchi, mentre l’aperitivo è stato animato dalla musica di ArchiMossi, la prima orchestra itinerante per archi amplificati singolarmente: tutte violiniste, capaci di passare con ironia e grazia dalla tradizione irlandese a quella slava, dalle Danze Ungheresi di Brahms alle suite rinascimentali, fino alla musica contemporanea.
La prima casa Matilda di proprietà: "Una garanzia per il futuro"
Il momento più atteso e significativo è stato però l’annuncio di una novità storica per il progetto. Eleonora Gallerini, presidente delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli e Castelfiorentino e del Centro Aiuto Donna Lilith, ha comunicato con emozione l’acquisto ad Empoli della prima “Matilda”, casa di proprietà di Casa Matilda. «Questa è una serata molto importante – ha spiegato – perché per la prima volta siamo riusciti ad avere una struttura per l’autonomia di proprietà. È una vera garanzia: significa che il progetto potrà continuare anche nel futuro. Lo dobbiamo ai nostri sostenitori, che da anni credono in noi. Si tratta di due appartamenti all’interno di un unico immobile, pensati esattamente secondo le esigenze delle donne e dei bambini accolti. Qui possono riacquistare autonomia e libertà. Senza un percorso che permetta di formarsi, trovare un lavoro, una casa e soprattutto ritrovare serenità, sicurezza e tranquillità, il ‘dopo’ fa paura. Casa Matilda è la risposta a quella domanda sul domani che le donne ci pongono quando iniziano il loro cammino di uscita dalla violenza. Ci auguriamo che questa sia solo la prima di tante case».
La cena di Villa La Ferdinanda si è così confermata non solo come un evento di raccolta fondi, ma come un momento di comunità, consapevolezza e visione condivisa. Una luce accesa sul presente e sul futuro di Casa Matilda, affinché sempre più donne possano ritrovare autonomia, dignità e libertà.
Le dichiarazioni. Giani: "Casa matilda un esempio". Mantellassi: "Patrimonio prezioso"
Eugenio Giani presidente della Regione Toscana: «Per me è un onore essere qui, perché la Toscana è una Regione che vuole continuare a essere un modello nazionale nella lotta contro la violenza di genere. Abbiamo 25 centri antiviolenza, la rete del Codice Rosa nei pronto soccorso e iniziative culturali come La Toscana delle Donne, che ogni anno sensibilizza migliaia di persone sui diritti e sulla libertà femminile. Il contrasto alla violenza contro le donne, ai femminicidi e a una cultura ancora segnata da stereotipi è uno degli obiettivi fondamentali anche di questa legislatura. Sono qui perché Casa Matilda rappresenta un’esperienza di cui dobbiamo essere tutti orgogliosi. È un progetto che unisce supporto psicologico, operativo e giuridico, nato a Empoli grazie alla Pubblica Assistenza e cresciuto fino a diventare un modello umano e concreto. Oggi Casa Matilda è un esempio per molte altre realtà della Toscana e contribuisce a rendere la nostra Regione un punto di riferimento anche a livello nazionale».
Alessio Mantellassi, sindaco di Empoli: «Tutti i volontari e tutti i professionisti che lavorano con Lilith sono un vanto non solo per Empoli, ma per tutto il territorio. Avere una realtà come questa, disponibile h24 e riconosciuta anche a livello nazionale per la grande qualità, la professionalità, per la cura e l’attenzione con cui prende in carico le donne, è un patrimonio prezioso per la nostra comunità. Ma in questi anni Lilith è stata anche capace di costruire percorsi virtuosi su come ricostruire la vita dopo la violenza, offrendo strumenti concreti per immaginare e costruire il futuro. È un lavoro estremamente importante, portato avanti anche grazie a una rete forte con il territorio. Penso, ad esempio, all’attività svolta insieme alle Farmacie Comunali di Empoli per il doposcuola rivolto ai bambini e alle bambine, figli di donne che hanno subito violenza. È così che si costruisce davvero una comunità più giusta e più attenta».
Brenda Barnini, consigliera regionale ed ex sindaca di Empoli: «Ho avuto la fortuna di conoscere il Centro Aiuto Donna Lilith fin dai suoi primissimi passi, ormai più di vent’anni fa. Quando poi ho ricoperto il ruolo di sindaca, è stato naturale cercare di incrementare le occasioni di collaborazione. Da un lato questo ha significato portare progetti fondamentali all’interno delle scuole, per lavorare sugli stereotipi, sul bullismo e per provare a togliere alla radice ciò che, più tardi, può trasformarsi in violenza contro le donne. Credo che il valore aggiunto del nostro centro antiviolenza sia la sua straordinaria capacità di fare rete, ben oltre le donne e anche oltre il proprio perimetro di intervento. Questo ci rende molto orgogliosi, ma ci carica anche di una grande responsabilità».
Dario Parrini, senatore del Partito Democratico: «Senza dubbio l’aspetto più importante è l’attività dedicata ad aiutare le donne che hanno subito violenze e i loro figli a reinserirsi socialmente. È un lavoro portato avanti con grande determinazione e con un forte senso dell’innovazione, riuscendo ogni volta a mettere in campo nuovi progetti e ad ampliare l’attività, arrivando così ad aiutare un numero sempre maggiore di donne. È fondamentale anche la grande capacità del Centro Aiuto Donna Lilith di relazionarsi con gli altri soggetti che operano nel sociale e con le istituzioni. È proprio questa rete che rende il loro intervento ancora più efficace e solido nel tempo».
Sabrina Mazzei, assessora alle Pari Opportunità del Comune di Fucecchio: «Realtà come il Centro Aiuto Donna Lilith sono fondamentali. La nostra amministrazione, guidata dalla sindaca Emma Donnini, lavora con impegno su questi temi, partendo dalle scuole e coinvolgendo bambini, bambine, ragazze e ragazzi, perché la violenza di genere ha una matrice culturale. È fondamentale non far sentire le donne sole e ribadire che dalla violenza si può uscire. Voglio ringraziare il lavoro costante e prezioso delle operatrici e delle volontarie del Centro Lilith, che ogni giorno sostengono donne spesso accompagnate anche da figli e figlie minori».
Alberto Cafaro, assessore alla Cultura del Comune di Fucecchio: «Abbiamo ospitato con convinzione la prima edizione di Judo for Lilith ed è stata una bellissima occasione. Il Centro Aiuto Donna Lilith è una realtà di eccellenza che opera da anni sul nostro territorio. È fondamentale che le istituzioni restino al suo fianco, perché le donne che subiscono violenza, soprattutto in ambito domestico, sono ancora troppe e spesso invisibili. Per loro e per tutti noi è essenziale continuare questo lavoro, per ricordare che un’altra vita è possibile. Anzi, è doverosa».
La parola degli sponsor
Azzurra Morelli, presidente della Holding Morelli e di Solo di Pelle Moda: «La nostra azienda è composta per oltre l’80% da donne, spesso molto giovani, e da sempre sentiamo la responsabilità di formare le nostre maestranze non solo dal punto di vista professionale, ma anche umano. I valori dell’empowerment femminile e della lotta contro la violenza di genere fanno parte della nostra cultura aziendale. È per questo che sosteniamo con convinzione il progetto Lilith e continueremo a farlo, con un’attenzione particolare alle nuove generazioni, perché oggi più che mai c’è bisogno di educazione al rispetto e al valore della donna, anche nelle scuole».
Elio Orlando, titolare di Ricami Matilda: «Quando questo progetto è partito, abbiamo pensato di creare un evento che coinvolgesse chi si occupava di donne sul nostro territorio. Così abbiamo incontrato l’associazione Lilith e ci siamo detti: proviamo a fare qualcosa insieme. Quel primo evento è stato come un sasso lanciato nello stagno. Ha generato una solidarietà crescente che oggi, dopo undici anni, vediamo ancora viva e forte. Ogni anno sempre più persone, sempre più adesioni. Questo ci rende orgogliosi. Purtroppo questi progetti sono ancora necessari. Se non lo fossero, saremmo tutti più felici. Ma visto che non possiamo farne a meno, cerchiamo almeno di fare qualcosa di concreto per aiutare chi ne ha bisogno».
Enrico Neri, agente Allianz Empoli Centro: «La collaborazione con il Centro Aiuto Donna Lilith è nata undici anni fa da una decisione personale. Ho sposato subito questa iniziativa perché la violenza contro le donne, purtroppo, esiste e credo sia giusto offrire un aiuto concreto. Quando mi è stato presentato il progetto del rifugio ho accettato immediatamente. Ogni anno partecipo con grande piacere perché credo sia un sostegno fondamentale per donne che stanno attraversando momenti difficilissimi».
Carlo e Michele Cinelli della Denim Srl: «Siamo stati coinvolti da Elio Orlando, che è stato uno dei fondatori di questo percorso, e ci ha convinti fin da subito. Nel settore moda la donna è un pilastro imprescindibile, per sensibilità e competenze. Tutto il lavoro fatto per proteggere le donne vittime di violenza e restituire loro un futuro ci è sembrato non solo giusto, ma necessario. Con Eleonora abbiamo avviato progetti sulla difesa personale e quest’anno si terrà la seconda edizione di “Judo for Lilith”, nata proprio per accendere i riflettori su un tema che purtroppo resta spesso ai margini».
Francesca Antonini della Antonini Srl: «Lilith è una realtà fondamentale per il nostro territorio. Porta avanti molti progetti concreti a sostegno di donne che arrivano da situazioni di grande difficoltà. Oltre all’aiuto diretto, il centro svolge anche un’importante funzione formativa e culturale, lanciando un messaggio forte in una società in cui, purtroppo, la violenza di genere e la discriminazione sono ancora molto presenti. Il loro contributo è essenziale per costruire un cambiamento reale».
Alessandro Di Clemente, maestro del Judo Kodokan di Empoli, e Iari Sani, organizzatore del Trofeo di “Judo for Lilith”: «Quest’anno rinnoviamo il progetto partito lo scorso anno con il Trofeo di Judo dedicato a Lilith, pensato per sostenere e far conoscere l’associazione. È stata una manifestazione bellissima e speriamo di ripeterla, migliorandoci ancora. Parteciperanno oltre 500 atleti, provenienti da tutta la Toscana e anche da regioni limitrofe».
Fonte: Pubbliche Assistenze Riunite Empoli e Castelfiorentino
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