
Iniziative nate da imprese locali e tifosi a sostegno del reparto
Rappresentano gesti concreti di solidarietà e sono assieme attenzione e vicinanza. Questa mattina la Pediatria dell’ospedale San Giuseppe di Empoli ha ricevuto due donazioni diverse, ma unite dallo stesso obiettivo: stare accanto ai bambini e migliorare il lavoro dei professionisti che li curano.
Al secondo piano dell’ospedale, nel reparto diretto dal professor Roberto Bernardini, sono stati consegnati - da imprenditori locali di una nota concessionaria auto - oltre 200 modellini di automobili. Modelli attuali, diversi tra loro, pensati per regalare un momento di gioco e leggerezza ai piccoli pazienti, da portare a casa o da aggiungere alla propria collezione.
Sempre questa mattina, nella “Sala dell’Orologio” al piano terra, è stato formalizzato anche l’arrivo di un carrello porta ecografo. Uno strumento semplice ma utile, che renderà più agevoli gli spostamenti dell’ecografo all’interno del reparto. Il carrello è stato acquistato grazie a una raccolta fondi promossa dai gruppi Desperados Empoli e Ultras Empoli, che hanno unito le forze coinvolgendo locali del territorio e i tifosi all’esterno dello stadio.
Il carrello sarà utilizzato come base per l’ecografo donato di recente alla Pediatria dalla Vitolini Calcio, in un ideale legame tra sport, territorio e sanità. Da parte della direzione e del reparto un ringraziamento sentito a tutti i donatori.
Da parte della direzione e del reparto un ringraziamento sentito a tutti i donatori.
«Sono gesti che parlano ai bambini e al personale – ha detto il professor Roberto Bernardini, direttore della Pediatria –. Il gioco aiuta a vivere meglio il ricovero, mentre strumenti adeguati ci permettono di lavorare con maggiore facilità e attenzione».
Alla consegna era presente anche la direttrice dell’ospedale, la dottoressa Francesca Bellini. «Queste donazioni raccontano un legame forte con la comunità», ha sottolineato. «Quando il territorio si prende cura dell’ospedale, il beneficio arriva direttamente ai pazienti».
Fonte: Ausl Toscana Centro
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