
"Tra il 22 e il 29 dicembre sono stati approvati dal Consiglio Comunale di San Miniato i due atti principali e fondamentali per la programmazione e il funzionamento del Comune. In ambedue le occasioni il nostro voto è stato contrario per i seguenti motivi.
Il Documento Unico di programmazione portato in consiglio comunale il 22 dicembre si sviluppa per circa il 90% attraverso un esercizio di copia e incolla del DUP precedente e di altri atti sia per quanto riguarda la parte strategica che quella operativa.
La sezione strategica si conclude con gli obiettivi strategici, che risultano essere una sostanziale riproposizione del programma elettorale del Sindaco. Una scelta di questo tipo sarebbe stata comprensibile nel primo anno di mandato ma ci saremmo aspettati un aggiornamento alla luce di quanto realizzato e delle difficoltà incontrate.
Nulla di tutto questo emerge: tutto rimane invariato e non è dato sapere cosa sia stato effettivamente fatto; quello che sicuramente non è stato fatto viene fuori con chiarezza nel piano delle opere pubbliche. Infatti, su 14 interventi previsti per il 2025, ben 10 vengono riproposti nel 2026 con gli stessi importi.
Ne deriva una domanda inevitabile: che cosa è stato realmente realizzato nel corso del 2025? A titolo esemplificativo: la passerella sull’Egola, per 1.725.000 euro, viene rinviata integralmente al 2026; la messa in sicurezza di Poggio a Pino è anch’essa spostata al 2026 e incrementata di ulteriori 800.000 euro; il consolidamento del versante in via Catena, per 700.000 euro, viene nuovamente
rinviato; la ristrutturazione della scuola di Balconevisi è posticipata al 2026 per l’intero importo, nonostante fosse indicata come prioritaria; infine, il consolidamento della frana in corso Garibaldi viene rinviato al 2026 per 230.000 euro.
È quindi evidente come la programmazione delle opere pubbliche contenuta nel DUP 2025/2027 sia stata gravemente inadeguata e come non sussistano i presupposti per riproporre le stesse modalità nel documento che ci è stato chiesto di approvare. Gli obiettivi proposti sono formulati in modo del tutto generico, come quelli relativi alla sicurezza dei plessi scolastici. Anche qui l’obiettivo si ripete di anno in anno senza indicare su quali edifici si sia intervenuti. Una corretta programmazione dovrebbe partire da un quadro aggiornato delle certificazioni e procedere per priorità, programmando gli interventi nei periodi di chiusura
delle scuole.
Analoghe considerazioni valgono per le politiche abitative, per il sostegno agli affitti, per la promozione del turismo e per il contrasto allo spopolamento dei centri storici, ambiti nei quali sarebbe indispensabile partire da censimenti aggiornati e da politiche strutturate.
Abbiamo più volte sostenuto in Consiglio che il dissesto idrogeologico e la riqualificazione della frazione di Ponte a Egola rappresentano le due principali criticità per lo sviluppo del territorio. Sul dissesto idrogeologico è necessario procedere a una verifica degli interventi realizzati e a uno studio complessivo delle criticità, istituendo un gruppo di lavoro stabile che consenta di programmare e non di rincorrere i bandi.
Per Ponte a Egola è urgente affrontare il tema delle concerie dismesse e della rigenerazione dell’area, definendo regole chiare prima del Piano Operativo, attraverso un ufficio dedicato che coinvolga anche il Consorzio Conciatori.
Infine il centro storico di San Miniato. È inutile parlare solo di turismo se non si parte dai residenti: senza equilibrio tra chi abita San Miniato e chi la visita non può esserci turismo di qualità. Servono politiche per la residenza, per i servizi, per i parcheggi e una ZTL che tenga conto delle esigenze di chi vive il centro quotidianamente. Infine, se si vogliono attrarre visitatori, occorre puntare sulla bellezza: un centro storico trascurato che si anima solo nel mese di novembre difficilmente potrà essere attrattivo durante tutto l’anno.
Le criticità riscontrate sul DUP si ripercuotono sul bilancio preventivo: molti degli investimenti presentati nel piano delle opere pubbliche non hanno finanziamenti certi e, nonostante la buona situazione economica dell’ente, si continua a non voler accedere a nessun mutuo. Ragion per cui molti dei lavori saranno fatti se ci saranno bandi, se ci verranno concessi fondi dalla Regione e dallo
Stato, se entreranno gli oneri e se gli uffici continueranno ad essere bravi nel recupero della TARI/IMU ecc.
Inoltre la Giunta ci ha ripetutamente detto che questo bilancio ha come “stella cometa” la tutela della fasce più deboli della popolazione motivando questa affermazione con il cavallo di battaglia dell’addizionale IRPEF per il quale il comune ha alzato la fascia di esenzione da 14000 a 15000 euro.
Noi riteniamo che nella situazione economica attuale questo innalzamento sia uno specchietto per le allodole che non persegue l’obiettivo di incidere concretamente sul principio di equità.
Inoltre si è proceduto ad un aumento delle tariffe dei servizi a domanda individuale (mensa, trasporto scolastico e asilo nido) nonché dei servizi cimiteriali, in attesa poi dell’aumento certo della TARI che arriverà ad aprile 2026.
Tutto questo senza che ci siano stati aumenti per le politiche sociali (che non sono solo i finanziamenti alla Società Della Salute), né per le politiche giovanili né per i soggetti disabili.
Per tutti i motivi di cui sopra, abbiamo votato contro a quegli atti che evidenziano scarsità di progettazione e soprattutto l’immobilismo di questa amministrazione. Basta osservare il nostro territorio: le frane che continuano a essere presenti, ascensori che continuano a non funzionare, passerelle sull’Egola che continuano a non esistere, la scuola di Ponte a Elsa ancora da terminare, la biblioteca di San Miniato basso ancora chiusa, il Liceo scientifico ancora in via Trento nonostante l’edificio di via Catena sia ancora in piedi".
Veronica Bagni - Filo Rosso
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