
La memoria a portata di clic: nasce il progetto 'Pietre della Memoria'. L’iniziativa prende vita dalla collaborazione tra il Comune di Empoli e la dedizione di Chiara Saggio. Un percorso nato per raccogliere, raccontare e restituire alla comunità le storie dei deportati attraverso le pietre d’inciampo presenti sul territorio. Il progetto è consultabile nella sezione dedicata del sito del Comune di Empoli e offre una catalogazione quasi completa delle 42 pietre d'inciampo dedicate alle vittime delle deportazioni presenti sul territorio comunale. Nato nell’estate del 2023, il progetto si è arricchito nel tempo di dettagli, storie e testimonianze di quelle persone che non hanno mai fatto ritorno dai loro cari.
Il progetto è stato presentato durante la puntata 'Empoli Nostra - Storie', la rubrica di Radio Lady curata da Paolo Pianigiani, cultore di storia locale e fondatore del noto gruppo Facebook Empoli Nostra. Durante la puntata sono intervenuti Chiara Saggio, Paolo Pianigiani e Raffaele Donati, delegato alla Memoria per il Comune di Empoli.
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L’iniziativa ha preso forma durante il servizio civile di Chiara Saggio, quando nell’estate del 2023 ricevette da Alessio Mantellassi - all’epoca delegato alla Memoria e oggi sindaco - l'incarico di mappare e documentare le pietre d'inciampo presenti sul territorio empolese. Le pietre d’inciampo sono piccoli blocchi in ottone, delle dimensioni di un sanpietrino (10x10 cm), dedicati alle vittime della deportazione nei lager nazisti. Collocate davanti all’ultima residenza scelta liberamente dai deportati, rappresentano un ritorno simbolico a casa e una forma alternativa di sepoltura.
La ricerca di Chiara è cominciata senza riferimenti certi, creando da zero una mappa geolocalizzata delle pietre nel Comune di Empoli, così da permettere a chiunque - anche i parenti lontani - di trovare facilmente il luogo esatto in cui si trovano. Ma non si è fermata qui. Ha sentito l’urgenza di andare oltre trascrivendo una breve biografia della persona: "Non volevo che restassero solo numeri, matricole di un campo. Dovevano tornare persone".
Con l’aiuto dell’Archivio Storico di Empoli e degli uffici anagrafe di Empoli e Livorno (da dove provenivano molti degli sfollati deportati), Chiara è riuscita a ricostruire le storie di quasi tutti i deportati. Ha contattato le famiglie, raccolto testimonianze, recuperato foto, lettere, documenti. Nonostante le difficoltà - anzianità dei parenti, memorie smarrite, dolore non elaborato - è riuscita a restituire umanità e voce ai protagonisti di queste vicende. Tra i momenti più toccanti, il ritrovamento della cartella di un bambino di 5 anni tra i documenti richiesti agli archivi Arolsen.
Raffaele Donati, oggi delegato alla Memoria, ha assunto il testimone da Mantellassi nel 2024, sostenendo e ampliando il lavoro di Chiara. "Il progetto, attivo dal 2021, si è concentrato sull’identificazione dell’ultimo domicilio noto dei deportati per collocarvi le pietre. È un modo per dire: questa era casa loro". Dal 2021 al 2023 sono state installate 42 pietre nel Comune di Empoli, la prima delle quali - dedicata a Remo Burlon - è stata posata il 27 gennaio 2022.
Uno degli obiettivi futuri è estendere il progetto anche ai comuni limitrofi, magari su scala regionale, sempre in collaborazione con associazioni come l’ANED, presente a Empoli con una delle sezioni più attive d’Italia, e altre realtà come ANPI, Arci e Omlanded.
Determinante anche il ruolo del web. Il sito del Comune di Empoli ospita la sezione dedicata alle 'Pietre della Memoria', con l’elenco completo dei deportati, diviso per frazione, arricchito da biografie, immagini, documenti e - quando disponibili - lettere scritte durante la deportazione. Come quella straziante di Gaetano Comunale, che scrisse alla famiglia da un treno diretto in Germania: "Guarda che ci hanno preso, non si sa che succede, andiamo in Germania, baci".
Anche i social hanno avuto un ruolo fondamentale. Empoli Nostra, la pagina gestita da Paolo Pianigiani, cultore di storia locale, ha cominciato a pubblicare ogni giorno una foto e una storia di deportati. "Su quella pagina si scherza spesso, ma questa volta abbiamo deciso di fare qualcosa di serio - racconta Pianigiani -. Le storie di Chiara pubblicate una per una hanno commosso e coinvolto tantissimi cittadini, parenti compresi, che hanno riconosciuto i loro cari".
Pietre della Memoria non è solo un omaggio al passato, ma un monito per il presente e per non dimenticare: "La memoria va costruita su ciò che accade oggi - sottolinea Donati -. Solo così può diventare davvero un progetto di pace".
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