
“Toscana tutto l’anno” con l’associazione Vie Francigene Toscane 2.0 propone una iniziativa su “Francigena e Tartufo, nuove opportunità di sviluppo per i territori alla luce dei riconoscimenti Unesco”
La via Francigena è senza dubbio un cammino a forte vocazione tartufigena, passando per chilometri e chilometri nel cuore della Toscana, attraversa le zone di produzione delle Colline Sanminiatesi e delle Crete Senesi. Nei boschi e nei fondovalle di queste terre si creano infatti le condizioni e microclimi ideali per la nascita del tartufo bianco e il pellegrino nel percorrere le varie tratte in questo periodo troverà sicuramente i tartufai con i loro cani alla ricerca del tartufo. Se la “cerca e la cavatura del tartufo in Italia con le conoscenze e le pratiche tradizionali" sono state riconosciute dall'Unesco come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità il 16 dicembre 2021, per la Francigena, di cui la Toscana è capofila, è in corso un processo di candidatura a Patrimonio dell'Umanità Unesco per il tratto italiano e nello scorso mese di maggio, è stato firmato un protocollo d'intesa tra il Ministero della Cultura e sette regioni italiane per sostenere questo riconoscimento.
“Tutto questo meritava attenzione, specie alla luce delle prospettive che si aprono per i territori e la vigilia dell’apertura della stagione di raccolta del tartufo bianco, spostata quest’anno al primo di ottobre, il giusto momento di restituzione. Da qui l’iniziativa Francigena e Tartufo patrimoni dell’umanità, nuove prospettive di sviluppo con il riconoscimento Unesco”. – spiega Fabrizio Mandorlini del gruppo di lavoro di Toscana tutto l’anno.
L’appuntamento è per martedì 30 settembre presso l’auditorium di San Francesco a San Miniato con inizio alle ore 17,00.
Partecipano: Simone Giglioli, sindaco di San Miniato e coordinatore regionale dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo; Marino Lupi, presidente Associazione Toscana vie Francigene 2.0; Paolo Sani, Club per l’Unesco di Vinci; Federico Eligi: “Il dossier della candidatura Unesco e prospettive per i nostri territori”; Samantha Cesaretti, presidente Associazione Sentieri di Felicità Aps: “In cammino verso l’inclusione”; Vittorio Gasparrini, Club Unesco di Firenze: “Il contributo dei Club per l’Unesco Italiani per la Francigena”; Roberta Benini, Presidente del Comitato Regionale delle Rievocazioni Storiche della Toscana: “Cammini, tradizione e folklore in Toscana”; Simona Rossetti, presidente Associazione Nazionale Città dei Presepi: “Fare sistema con i cammini per crescere insieme”; Fabrizio Mandorlini, giornalista: “Truffle Tuscany. Nuove prospettive di sviluppo con ‘Toscana tutto l’anno’ nella Toscana diffusa dell’enogastronomia”. Al termine: brindisi alla raccolta del tartufo bianco in Toscana.
L’iniziativa si inserisce nel percorso di “Toscana tutto l’anno” a seguito della firma del protocollo tra le associazioni e i cammini con la Regione Toscana e ha come scopo quello di creare un arricchimento di proposta che si autoalimenta mettendo in rete manifestazioni, rievocazioni storiche, infiorate, canto del maggio, presepi e facendoli incontrare con prodotti di eccellenza che il territorio esprime. E il tartufo è senza dubbio uno di questi. “Molti dei territori della Toscana, quasi la metà della sua superficie, sono a vocazione tartufigena e in particolare sono luoghi dove il tartufo bianco cresce. Abbiamo come zone di produzione riconosciute il tartufo toscano bianco del Mugello, il tartufo toscano bianco delle Colline sanminiatesi, il tartufo toscano bianco della Val Tiberina, il tartufo toscano
bianco delle Crete senesi e il tartufo toscano bianco del Casentino. Ad essi se aggiunge il litorale della Maremma Grossetana, per quanto riguarda la raccolta del marzuolo. Il valore dei riconoscimenti Unesco e questa nuova visione di raccontare una Toscana diffusa in rete tra tutti gli attori che agiscono sul territorio rappresentano una importante opportunità di sviluppo per tante realtà e anche la promozione e la conoscenza del tartufo toscano nelle sue specificità di produzione territoriale può beneficiarne nelle sue manifestazioni dedicate, nelle sagre come nelle mostre mercato” – spiega Fabrizio Mandorlini, giornalista e tra i promotori dell’iniziativa.
San Miniato non è solo uno snodo importante della via Francigena toscana ma da alcuni mesi esprime il coordinatore regionale dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, di cui fanno parte Capolona, Castell’Azzara, Montaione, Montalcino, Montespertoli, Montopoli in Val d’Arno, Palaia, San Miniato e Volterra, nella figura del sindaco Simone Giglioli e la città rappresenta una delle capitali italiane nella raccolta del bianco pregiato. Dice: "San Miniato si conferma terra di eccellenze, dove il cammino dei pellegrini si intreccia da secoli con la cultura, la spiritualità e i frutti unici della nostra terra, come il Tartufo Bianco. Il riconoscimento Unesco della Via Francigena e del Tartufo come patrimoni mondiali dell’umanità, apre a nuove opportunità di sviluppo sostenibile, promozione turistica e valorizzazione del nostro patrimonio culturale e ambientale”. “Proprio quest’anno, - continua Giglioli - per la prima volta, la raccolta del tartufo bianco si aprirà il 1 ottobre, dopo la decisione della Regione Toscana di posticipare l’avvio della stagione per tutelare la qualità del prodotto, messa alla prova dai cambiamenti climatici. È una scelta che dimostra attenzione e rispetto per la terra e per chi la lavora. A tutti i tartufai, un sincero augurio per una stagione ricca di soddisfazioni, nel segno della tradizione, della qualità e del legame profondo con il nostro territorio".
E un brindisi, con una bottiglia di spumante toscano sciabolata dai membri dell’associazione “La sciabola sul collo”, segnerà l’avvio della stagione della raccolta del tartufo bianco con una sciabolata di spumante toscano.
Ma che tartufo sarà? “Le stagioni sono sempre difficili da prevedere” - spiega il tartufaio Giampiero Montanelli. “Rispetto all'anno scorso - continua - il prodotto dovrebbe essere sano visto come sono state le condizioni metereologiche nel mese di settembre, ovvero, con acqua sufficiente, non troppa. Anche il terreno boschivo sembra abbia il suo grado di umidità ottimale. Questo fa pensare a un buon inizio della stagione”.
Fonte: Ufficio Stampa
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