Non sono stati concessi i motivi di particolare valore etico, dunque la condanna a sette anni e otto mesi è stata confermata per il pensionato che uccise la moglie 88enne affetta da Alzheimer. A deciderlo è la Corte di Cassazione, che non ha ritenuto valida la possibilità di attenuante. "Non si registra un generale apprezzamento positivo in merito all'eutanasia nella società - spiegano i giudici -, anzi esistono correnti di pensiero che la contrastano e che non permettono l'attenuante etica".
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