
Fa discutere l'assenza delle Pubbliche Assistenze di Santa Croce sull'Arno, Fucecchio e Montopoli in Val d'Arno alla marcia per Carola Rackete, comandante della Sea Watch balzata agli onori delle cronache.
Sui social c'è stato chi ha contestato la decisione delle Pubbliche Assistenze dei tre comuni del Comprensorio del Cuoio, soprattutto perché - questa è una delle critiche lette nei vari commenti - è arrivata poche ore dopo il comunicato di Fratelli d'Italia in cui il dito era puntato anche contro di loro.
Non pare essere una decisione dettata da input politici, però, a quanto scrivono gli stessi enti di soccorso su Facebook. La spiegazione del no al sit-in per la Sea Watch è stata spiegata per filo e per segno da un comunicato condiviso da tutte e tre le realtà.
"I motivi sono diversi, in primis il non essere interpellate ufficialmente e con tempi troppo ristretti per poter esprimere una eventuale partecipazione; poi, indipendentemente dalla giustezza di tale iniziativa o meno di cui non esprimiamo pareri in merito, le nostre sono Associazioni di Volontariato apartitiche e che prestano la loro opera verso tutte le persone bisognose di assistenza senza distinzione di colori, religione, fede politica. La nostra non presenza serve a tutelare l'immagine delle associazioni e tutte le persone che ne fanno parte con il fine di non prestarci a possibili strumentalizzazioni" si legge.
Il post continua così: "Siamo sempre state fuori da qualsiasi logica politica e vogliamo continuare in questo percorso che è dettato dai nostri statuti. Noi siamo per la solidarietà reale fatta di fatti e così vogliamo continuare ad agire. Siamo da sempre dalla parte di chi è in difficoltà e di chi ha bisogno di maggiore tutela, senza Distinzione. Noi non stiamo con Tizio o Caio".
Infine: "Siamo con i terremotati, siamo con senza tetto, con gli alluvionati, con gli sfollati, con i rifugiati, con chi non ha tutela, con chi non arriva a fine mese, con chi non ha vestiti da mettersi, con chi non ha i soldi per il funerale di un familiare, dalla parte di chi non ha da mangiare, dalla parte dei più deboli, dalla parte di chi non avrà nemmeno il bisogno di chiedere aiuto. Siamo per la solidarietà. Noi siamo per ciò che è giusto fare".
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