Giornata della Memoria, l'Empolese Valdelsa la celebra così

(foto da Facebook)
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Brenda Barnini, sindaco di Empoli, ricorda sulla sua pagina Facebook di un viaggio fatto nel 1995, quando frequentava la terza media.

"Nel 1995 partecipai al viaggio della memoria organizzato dal Comune di Empoli. Facevo la terza media e quando varcai il cancello di Auschwitz capii che niente sarebbe stato più come prima. Questa teca piena di occhiali è custodita dentro al museo insieme a tante altre che raccolgono gli effetti personali delle migliaia di vittime del campo di sterminio nazista. Serve ancora oggi andare a vedere, serve ascoltare e leggere le testimonianze, serve ricordare. La memoria è l'unica forma di difesa che abbiamo contro il riemergere della barbarie".

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Alessio Spinelli, sindaco di Fucecchio, sulle celebrazioni della Giornata della Memoria nella sua città:

"Studenti protagonisti nella GIORNATA DELLA MEMORIA.
Questa mattina abbiamo ricordato le sofferenze di coloro che subirono le persecuzioni e le deportazioni naziste con spettacoli e con una commemorazione che hanno avuto sempre gli studenti come protagonisti. Prima al Teatro Pacini con il bellissimo spettacolo “Gente Morta” realizzato dagli studenti del gruppo teatrale Open Doors guidato dalla professoressa Pietrosanti. Sempre a teatro poi sono intervenuti i familiari dei deportati grazie alla presenza dell’Aned, l’Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti. Alle 11,30 ci siamo sposati in via Giuseppe e Nedo Nencioni, per la commemorazione ufficiale e per ricordare la figura di questi due uomini, padre e figlio deportati nei lager nazisti nel 1944, ai quali il Comune di Fucecchio, dopo un lungo iter burocratico, è riuscito ad intitolare una strada nella zona di Samo. Il padre Giuseppe morì in un campo di concentramento mentre Nedo, finita la guerra, fece ritorno a casa e dedicò gran parte della propria vita, trascorsa anche a Fucecchio, incontrando i giovani e raccontando loro gli orrori della deportazione e dei lager. Proprio agli studenti delle nostra scuola media abbiamo raccontato con quanto impegno Nedo abbia raccontato alle giovani generazioni tutte le atrocità dei campi di sterminio.
Sono stati momenti veramente toccanti ai quali i ragazzi hanno partecipato con grande attenzione e trasporto. E’ stato un percorso che è durato un’intera settimana e che è stato accompagnato Dallo spettacolo “A casa di Anna Frank (2018)”, una performance ideata e diretta da Firenza Guidi e realizzata con la compagnia del Frantoio".

Il sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia, scrive:

"La Giornata della Memoria, è il giorno dedicato al ricordo delle vittime del nazismo e del fascismo. È stata scelta questa data perché il 27 gennaio del 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono nei pressi del Campo di sterminio di Auschwitz. Quel giorno, verso mezzogiorno, le prime truppe sovietiche entrarono ad Auschwitz e trovarono circa 7.000 prigionieri che erano stati lasciati nel campo. Molti erano bambini e una cinquantina di loro aveva meno di otto anni. Erano sopravvissuti perché erano stati usati come cavie per la ricerca medica. Il 27 gennaio del 1945 finì ufficialmente il più grande omicidio di massa della storia avvenuto in un unico luogo: è stato calcolato che ad Auschwitz morirono più persone che in qualsiasi altro campo di concentramento nazista. Sui numeri non ci sono certezze, ma secondo i dati dell’US Holocaust Memorial Museum, le SS tedesche uccisero almeno 960mila ebrei, 74 mila polacchi, 21mila rom, 15mila prigionieri di guerra sovietici e 10 mila persone di altre nazionalità.
Primo Levi scriveva :
"L'Olocausto è una pagina del libro dell'Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria".

Il sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni, pubblica una nota di amaro umorismo, corredata da una foto di prigionieri in un lager, tra cui dei bambini:

"Oggi è il Giorno della Memoria. Che serve per ricordare tutte le  'cose buone' che avrebbe fatto il fascismo."

Paolo Masetti, primo cittadino di Montelupo Fiorentino scrive:

"Oggi ricorre il giorno della memoria, una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'olocausto, istituita nel 2005 dall’assemblea generale delle Nazioni Unite. Mi piace ricordarlo con un'opera di Alice Lok Catana, artista ungherese di origine ebrea sopravvissuta, unica della sua famiglia, ai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Una grande tela dai colori cupi che mostra un binario, simbolo inquietante della deportazione, come un tunnel senza ritorno fra i numeri che sostituivano i nomi e annullavano prima la dignità e poi la vita di chi vi era deportato.
Quest’anno ricorrono anche gli 80 anni della firma delle Leggi Razziali da parte di Benito Mussolini.
Non contrastare, nella vita di tutti i giorni, l'intolleranza e il razzismo significa rendere inutile il sacrificio di chi ha perso la vita per questo.
Ecco dunque il mio invito per oggi e per i giorni a venire è quello di ricordare, studiare e capire".

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