Omicidio di Gavorrano, fermato un 45enne maremmano

Un 45enne di Scarlino è stato fermato perché ritenuto autore materiale dell'omicidio e del tentato omicidio di Gavorrano. Lo scorso 12 agosto Bouazza Jarmouni, 25 anni, venne assassinato con colpi di pistola, mentre il 19enne Rahal Eljamouni è ancora ferito gravemente.

La procura di Grosseto ha fatto scattare un fermo per l'agguato. Il 45enne, con precedenti di droga, è in carcere a Grosseto. Le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri e della Compagnia di Follonica hanno raccolto "univoci e concordanti indizi di colpevolezza".Il 45enne italiano è stato interrogato, ma da quanto si apprende non avrebbe confessato l'omicidio. Il gip dopo l'udienza si è riservato la decisione.

Le indagini hanno chiarito che il delitto è maturato nel contesto dello spaccio di droga. Il movente e l'esatta dinamica sono in corso di ricostruzione in queste ore ma la pista più battuta è quella di un regolamento di conti. Le indagini proseguono, il sospetto degli investigatori è che con il killer vi fosse un complice da ricercare.

AGGIORNAMENTO

Il gip Sergio Compagnucci ha convalidato il fermo per il 45enne accusato di omicidio volontario e tentato omicidio. I difensori avevano chiesto i domiciliari, che però sono stati negati. L'uomo ha fornito durante l'interrogatorio la propria versione dei fatti, non confessando di essere responsabile dell'omicidio.

L'avvocato del 45enne, Mirko Meozzi, basandosi sul fatto che il suo assistito non ha confessato, ha dichiarato che l'uomo "è accusato di omicidio e tentato omicidio, viene individuato come il soggetto che avrebbe commesso il fatto" aggiungendo che "E' emotivamente provato, lui in quel posto c'era e ciò cui ha assistito lo ha segnato, e anche l'ingresso in carcere segna. Bisogna considerare la delicatezza della sua posizione riguardo alla sua incolumità", dato che nella struttura penitenziaria "ci possono essere connazionali delle vittime".

Il gip Compagnucci oggi avrebbe interrogato anche lo zio del 19enne rimasto ferito gravemente. Quest'ultimo, come ha dichiarato il suo legale, si sarebbe costituito volontariamente ai carabinieri perchè "consapevole di sapere delle cose importanti nella sparatoria".

 

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